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 2005  luglio 08 Venerdì calendario

Londra. Ore 8.51. L’ora di punta. Linea gialla della London Underground, quella che lambisce la City

Londra. Ore 8.51. L’ora di punta. Linea gialla della London Underground, quella che lambisce la City. Un’esplosione colpisce la più antica metropolitana del mondo, groviglio colorato di 12 linee per 400 km sotterranei. Ma Londra ancora non sa. Alle 9 e 40 il sito della Bbc riferisce di un fragore tra le stazioni di Liverpool Street e Aldgate East, al confine con l’East End, dove convergono quattro linee di metropolitana e una ferrovia. Più tardi si chiarirà che le esplosioni sotterranee sono state tre, la prima a Liverpool Street; la seconda, alle 8 e 56, tra King’s Cross e Russell Square, sulla linea Piccadilly; la terza, alle 9 e 17, a Edgware Road. Alle 9 e 54 il servizio della metropolitana è sospeso. Il dipartimento dei Trasporti parla di ”interruzione di corrente”. Gli edifici attorno a Liverpool Street sono evacuati, centinaia di persone si riversano per strada. Alle 10 e 14 un comunicato di Scotland Yard parla di ”incidente di grandi dimensioni”. Alle 10 e 32 un giornalista di Sky news dice di aver visto un bus rosso a due piani col tetto squarciato, nei pressi di Russell Square, nell’elegante quartiere di Bloomsbury. Si tratta di un autobus tipico londinese, quello dei souvenir, numero 30. Scotland Yard parla di ”onde d’urto” in corrispondenza di diverse stazioni. Più tardi la conferma dell’esplosione: ore 9 e 47, autobus 30, Tavistock Place, vicino a Russel Square. Alle 10 e 35 fonti dell’autorità per i Trasporti ammettono che le esplosioni sono state provocate da un ordigno esplosivo. Alle 10 e 43 la Bbc riferisce che due treni sono bloccati a Edgware Road. Alle 10 e 55 sono sospesi i servizi di trasporto in tutta la zona 1, il centro. Gli automobilisti sono esortati a non dirigersi verso la City. Alle 10 e 59 la polizia riferisce di ”alcuni morti”, si diffonde la voce di altri autobus colpiti, Scotland Yard conferma quella di Russel Square. Si rincorrono dubbi anche sul numero delle esplosioni sotterranee: 3, 4, 6, 7, di nuovo 3. L’esercito a Covent Garden Alle 11 e 20 un portavoce del governo parla di ”20 morti”, una fonte medica ne ipotizza 90, secondo la polizia le vittime sono 50. Vengono dislocati militari al Covent Garden, in pieno centro, distretto dei teatri. Alle 11 e 30 Ian Blair, capo della polizia, dalla Bbc esorta la popolazione a restare dov’è e a non chiamare i servizi d’emergenza, se non per ragioni gravissime. Alle 11 e 45 Sky news riferisce che a Stockwell è stato ritrovato un pacco sospetto. E’ sospeso il servizio di treni ”London Docklands light railway” e l’’Heatrow express service” per l’aeroporto. Alle 11 e 50 Scotland Yard ammette che le esplosioni sono riconducibili a ”un attacco terroristico di grande portata”. Le compagnie telefoniche dichiarano ”problemi nelle comunicazioni”. Alle 12 Tony Blair parla da Gleneangles, dove si sta svolgendo il G8, poco dopo torna a Londra. Un sopravvissuto racconta di aver visto un treno ”spaccato in due” a King’s Cross, altri di aver rotto i vetri con l’ombrello per fuggire. Gli automobilisti che lasciano la città sono invitati ad aiutare i pendolari a tornare a casa. Il sindaco Ken Livingstone, a Singapore per l’assegnazione delle Olimpiadi 2012, si dice ”sgomento e incredulo, è un omicidio di massa”. La regina si dichiara ”profondamente scioccata”. Alle 12 e 40 Sky news parla di ”attentato suicida su un autobus”. Alle 12 e 45 si comincia a parlare di una rivendicazione di al Qaida su internet. Il Royal London Hospital riferisce di 133 persone ricoverate, ma i feriti, saliranno a più di 700, tra cui due italiani. Alcuni vengono trasportati a bordo degli autobus, staff medici delle regioni vicine arrivano a Londra. Dall’Essex, dal Berkshire e dal Surrey giungono 30 ambulanze. Alle 15 e 20 riaprono le stazioni di Victoria, Euston e Paddington. Alle 16 Scotland Yard parla di 33 morti. Gli spettacoli nel West End vengono cancellati. Alle 18 e 10 è evacuata Victoria Station per il ritrovamento di un pacco sospetto. Il bilancio ufficiale dei morti alle 20 e 30 sale a 44, le bandiere sventolano a mezz’asta a Buckingham Palace.