Natalia Aspesi, la Repubblica 27/6/2005, 27 giugno 2005
MODA «L’ondata neocon oratoriale non è ancora arrivata né alla moda né alla sua pubblicità: niente chierichetti quindi, alle sfilate di moda maschile, ma gli ultimi sussulti, che forse rimpiangeremo, di veterotrasgressioni superate dal cinema, dove ormai il membro maschile in simpatica attività è tra i protagonisti più applauditi (vedi il film messicano Batalla en el cielo all’ultimo festival di Cannes)
MODA «L’ondata neocon oratoriale non è ancora arrivata né alla moda né alla sua pubblicità: niente chierichetti quindi, alle sfilate di moda maschile, ma gli ultimi sussulti, che forse rimpiangeremo, di veterotrasgressioni superate dal cinema, dove ormai il membro maschile in simpatica attività è tra i protagonisti più applauditi (vedi il film messicano Batalla en el cielo all’ultimo festival di Cannes). Adesso i marchi non pubblicizzano più l’abbigliamento che producono, ma il pelo pubico dei giovanotti costretti, per mostrarlo e quindi essere alla moda, a comprare i nuovi pantaloni firmati per esempio Dolce & Gabbana, che bisogna tenere su con le mani, se no scivolano alle caviglie e si vedono le pudenda, non ancora del tutto fashion. Se il celebre duo punta sul davanti, un altro duo, Marithè e François Girbaud, punta sul di dietro, mostrando nella sua pubblicità il solito ragazzo-ragazza con i jeans alla nuova altezza cult e quindi con le natiche completamente fuori. Peccato che questo esibizionismo virile renda la nuova moda molto rétro: infatti il giovane uomo in questo momento più lodato per la sua avvenenza si chiama Georg Gaenswein, è il segretario particolare di papa Ratzinger e, come monsignore, è totalmente occultato da un’esemplare tonaca nera» (Natalia Aspesi, la Repubblica 27/6).