Costanzo Costantini, Il Messaggero, 29/06/2005, 29 giugno 2005
Amore tra Garbo e Stokowski, Il Messaggero, 29 giugno 2005 LA STORIA della grande passione d’amore fra Greta Garbo e Leopold Stokowski a Ravello, che si tramanda ormai da circa settant’anni, è falsa, ma tuttavia non meno interessante d’una storia vera
Amore tra Garbo e Stokowski, Il Messaggero, 29 giugno 2005 LA STORIA della grande passione d’amore fra Greta Garbo e Leopold Stokowski a Ravello, che si tramanda ormai da circa settant’anni, è falsa, ma tuttavia non meno interessante d’una storia vera. Garbo e Stokowski si conoscono nel 1937 a Los Angeles. Lei ha 32 anni ed ha appena prestato il suo volto, dopo la regina Cristina e Anna Karenina, a Margherita Gauthier, da un pezzo acclamata come ”La Divina”; lui ha 55 anni, è un direttore d’orchestra di origine polacca già celebre in Europa ed ora sulla cresta dell’onda in America. E’ lui che si dà da fare per conoscerla. Si fa invitare, ad insaputa dell’attrice, in casa della scrittrice di cinema Anita Loos con la quale la Garbo deve discutere di problemi riguardanti i diritti d’autore. Benché lui le dica subito di chiamarlo Stoky, lei ne ha una buona impressione. Decide di rivederlo, ma ad una condizione: niente complicazioni sentimentali. Fra il gennaio e il febbraio del 1938 Stokowski si reca a Ravello, con il progetto di invitare la Garbo nel bel paese della costiera amalfitana e con altri suoi più o meno oscuri disegni. Prende alloggio all’Hotel Caruso, dal quale si ha una visione meravigliosa del panorama circostante. La Garbo decide di raggiungerlo e alla fine di febbraio sbarca a Napoli. Per depistare i giornalisti, il musicista mette in atto uno stratagemma molto astuto: si reca al porto in macchina, ma si fa precedere da un’altra macchina, identica alla sua, che reca a bordo la signora Nina Caruso travestita da Greta Garbo. I fotoreporter inseguono la falsa Garbo, mentre lui conduce la vera Garbo all’Hotel Caruso. Non appena vengono a sapere che la coppia è all’Hotel Caruso, cingono l’albergo d’assedio. Uno di essi riesce a fotografare la Garbo mentre si affaccia dal balcone dell’albergo e mentre raggiunge Stokowski nell’auto parcheggiata in piazza Vescovado, l’odierna piazza Duomo, al centro del paese. Il 16 marzo uno speaker del cinegiornale Luce dà l’annuncio della presenza della coppia a Ravello, mostrando le immagini della diva al balcone dell’Hotel Caruso e in piazza Vescovado. Tutta Ravello è presa d’assalto da fotografi, giornalisti, cine-operatori provenienti da ogni parte d’Italia, d’Europa e del mondo. Per liberarsi dall’assedio, Stokowski mette in atto un altro dei suoi stratagemmi: riesce a trasferirsi nottetempo con la Garbo nella vicina Villa Cimbrone, che è proprietà privata e quindi inaccessibile ai giornalisti. E’ qui, in questo luogo magico e segreto, che la Garbo e Stokowski avrebbero celebrato in anticipo quella che i cronisti definivano la loro ”luna di miele”. Ma è pura fantasia. Secondo un’altra versione, il giornalista americano Michael Chinico sarebbe riuscito a riprendere con la sua cinepresa la Garbo e Stokowski mano nella mano nel parco di Villa Cimbrone. La Garbo se ne sarebbe accorta e sarebbe riuscita a rintracciarlo per avere la pellicola. Ma il Chinico, che veniva considerato una specie di pirata, si sarebbe preso gioco di lei, menando spavaldamente vanto dello scoop che aveva realizzato. Irritata e offesa, la diva avrebbe deciso di abbandonare Ravello e l’Italia. Veniamo ora ai particolari. Sono anch’essi parecchi, e l’uno più pesante dell’altro. Stokowski mirava a fare dei film con la Garbo non solo come autore delle colonne sonore ma altresì come sceneggiatore e regista, era arrivato addirittura a proporle di produrre dei film insieme, che è quanto dire con il danaro della Garbo, non avendo lui le possibilità per imprese del genere. Egli voleva sposare la Garbo per rendere più realizzabili i suoi progetti da megalomane e trarne la maggiore pubblicità possibile, tanto è vero che andava dicendo che si sarebbero sposati, il che aveva innervosito la Garbo, notoriamente avversa al matrimonio. Benché a Hollywood venisse chiamato, probabilmente per parodia, ”Lo Stallone”, Stokowski non era mai riuscito a far l’amore con la Garbo, né a Ravello né, successivamente, a Capri. Aveva raccontato la diva al riguardo: «Avevo creduto che il nostro soggiorno a Ravello sarebbe cominciato con un’esperienza di tipo sessuale, ma le questioni finanziarie avevano eliminato la possibilità di una cosa del genere... A Capri, durante una visita ad una delle grotte, tentò un approccio sessuale, ma senza successo. Divenne così nervoso che si mise a piangere». Stokowski era omosessuale o, quanto meno, bisessuale, come d’altro canto la Garbo, la quale preferiva la compagnia delle donne a quella degli uomini, e di quest’ultimi prediligeva gli omosessuali o quelli che non le creavano complicazioni sentimentali e meno che mai erotiche. Costanzo Costantini