Adolivio Capece, La Stampa, 30/06/2005, 30 giugno 2005
Italiana campionessa di scacchi, La Stampa, 30 giugno 2005 Si stenta a crederci, ma è quasi un evento storico: per la prima volta, nella storia moderna degli scacchi, l’Italia si fregia di un titolo mondiale, sia pure in un ramo speciale del gioco, quello per corrispondenza
Italiana campionessa di scacchi, La Stampa, 30 giugno 2005 Si stenta a crederci, ma è quasi un evento storico: per la prima volta, nella storia moderna degli scacchi, l’Italia si fregia di un titolo mondiale, sia pure in un ramo speciale del gioco, quello per corrispondenza. L’ultima volta che un italiano poté vantare qualcosa di simile fu cinque secoli fa, quando Leonardo de Cutro batté in una storica sfida il prete spagnolo Ruy Lopez alla presenza del re Filippo II (alla metà del Cinquecento), guadagnandosi il titolo di "miglior giocatore della Europa e del Nuovo Mondo". Poi, ahinoi, il declino. Se oggi qualcosa sta cambiando, il merito è di Alessandra Riegler, 44 anni, di Mantova. Poco noto fra i non addetti ai lavori, il gioco per corrispondenza ha origini remote: già nel 1600 c’erano sfide del genere tra i mercanti veneti e quelli croati. E al 1760 risale un match postale tra Voltaire e Federico II, durato anni. Oggi, anche se le e-mail hanno permesso di velocizzare le partite, i tempi restano comunque lunghissimi: il torneo vinto in questi giorni dalla Riegler era cominciato nel gennaio 1993. Ci sono dunque voluti tredici anni per portarlo a termine: tredici anni di cartoline scambiate con avversarie di tutto il mondo, spedendo in ogni angolo della terra degli strani simboli che in realtà rappresentano semplicemente la mossa da riprodurre sulla scacchiera: il pezzo che muove con la sua iniziale maiuscola, la casella di partenza e quella di arrivo. Lettere e numeri che un paio di secoli fa provocarono l’intervento della polizia e causarono l’arresto dell’allora campione del mondo Steinitz, accusato di spionaggio. Tredici anni di sfide senza mai guardare in faccia le avversarie richiedono una bella costanza. Il sesto campionato del mondo femminile per corrispondenza era cominciato nel gennaio 1993 con i tornei di semifinali, cui partecipano 58 giocatrici di 24 nazioni. Ci vogliono sei anni perché la Federazione Internazionale a Thun, in Svizzera, proclami vincitrice della sua semifinale "Lady Riegler", con 12 punti su 14. Subito via con la finale, dodici le giocatrici in campo, favoritissima l’israeliana Luba Kristol, vincitrice di ben due mondiali. Ma Alessandra la sconfigge e il successo le apre la strada verso un insperato primo posto: l’italiana conclude imbattuta con sei vittorie e cinque pareggi. Non basta: la croata Zelcic ha ancora una partita in corso. Dopo un’attesa di due mesi, la grande notizia: la Zelcic ha pareggiato, l’italiana è mondiale! La neocampionessa, laureata in chimica, è felicemente sposata: per la cronaca ha accalappiato il marito battendolo a scacchi online. Adolivio Capece