Francesco Sisci, La Stampa 19/6/2005, 19 giugno 2005
Cina. «La Cina ha 90 milioni di obesi e 200 milioni di gente in sovrappeso. Appena 15 anni fa gli studenti e gli operai ricevevano nelle mense soltanto verdure e grasso, non c’era carne, per le proteine la gente si faceva le uova sode
Cina. «La Cina ha 90 milioni di obesi e 200 milioni di gente in sovrappeso. Appena 15 anni fa gli studenti e gli operai ricevevano nelle mense soltanto verdure e grasso, non c’era carne, per le proteine la gente si faceva le uova sode. Per strada non si vedevano grassi. Quarant’anni fa la più grande carestia dell’umanità ridusse alla fame e uccise oltre 30 milioni di disgraziati su una popolazione di 400 milioni. Era sempre stato così. I bassi indici di prostata, colesterolo, glicemia, registrati con cura dall’inizio del secolo, quando gli stranieri cominciarono a organizzare ospedali moderni a Pechino, erano dovuti a questo: un’alimentazione povera e a base di verdure. Oggi, secondo il ministero della Sanità cinese, 20 milioni di persone soffrono di diabete, 160 milioni hanno la pressione alta e la gotta, una volta sconosciuta, compare anche tra signori di mezza età. Le autorità sono allarmate, vedono che le nuove malattie da ricchi possono essere pericolose come le malattie dei poveri. Intanto è arrivata anche l’altra faccia della modernità: i giovani sono ossessionati dalla magrezza. Secondo il Quotidiano dei giovani di Pechino, il 45,6 per cento dei ragazzi vorrebbero perdere peso per essere più belli, fare migliore figura con vestiti più eleganti. Su Internet i maggiori portali danno consigli per dimagrire e ricevono milioni di richieste. Alla periferia di Pechino una clinica per ragazzi grassi promette dimagrimenti lampo per decine di chili. Ritrovati per dimagrire della medicina tradizionale, veri o presunti tali, sono venduti a centinaia di euro la scatola»5.