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 2005  giugno 22 Mercoledì calendario

SUAREZ

SUAREZ MASON Carlos Guillermo. Nato a Buenos Aires (Argentina) il 24 gennaio 1924, morto il 21 giugno 2005. «Era, con Massera e Videla, uno degli uomini più odiati della giunta militare che governò l’Argentina dal 1976 al 1983. Lui si faceva chiamare ”pajarito” (passerotto), oppure Sam, ma i familiari delle vittime lo hanno sempre chiamato ”il macellaio di Olimpo”, in ricordo di uno dei più famosi campi di concentramento (Garage Olimpo) dove firmava le sentenze di condanna a morte per i giovani oppositori della dittatura. Capo dell’esercito nella regione di Buenos Aires, Guillermo Suarez Mason [...] si era vantato con un ambasciatore americano di aver sottoscritto ”cento sentenze di morte al giorno” fra il 1976 e il 1979. Una confessione sul suo ruolo nella macchina della morte della dittatura che Suarez non ha mai fatto di fronte a un tribunale - ebbe l’indulto da Menem senza essere stato condannato nel 1990 - ma che si trova in un documento del dipartimento di Stato americano [...] Suarez Mason, come Massera, fu in Argentina anche un uomo della P2 di Licio Gelli, il suo nome era negli archivi della Loggia massonica segreta ritrovati nella villa di Castiglion Fibocchi. [...] Arrestato nel 2002 per la vicenda dell’appropriazione di bambini (i figli dei desaparecidos rapiti e assegnati alle famiglie del regime) aveva avuto all’inizio il beneficio dei ”domiciliari” finché un giorno non fu visto in un grande magazzino di Buenos Aires mentre faceva spese insieme all’ambasciatore dell’Ecuador. Da quel momento i giudici avevano chiesto e ottenuto il suo trasferimento in carcere. [...] forse quel che più lo aveva colpito, insieme ai nuovi ordini d’arresto, era stata la fermezza con la quale, a maggioranza assoluta, i tifosi della sua squadra di calcio, l’Argentinos Junior, lo avevano cacciato da socio del club per ”indegnità morale”. Perseguito anche dalla giustizia spagnola e da quella francese, era stato condannato in contumacia in un processo in Italia per la scomparsa della figlia di Estela Carlotto, Laura. [...]» (Omero Ciai, ”la Repubblica” 22/6/2005).