Il Sole 24 Ore 15/06/2005, pag.33 Daniela Roveda, 15 giugno 2005
Per Michael Jackson la libertà è ora un «thriller» finanziario. Il Sole 24 Ore 15 giugno 2005. Los Angeles
Per Michael Jackson la libertà è ora un «thriller» finanziario. Il Sole 24 Ore 15 giugno 2005. Los Angeles. «Se Michael Jackson cantasse stasera al Madison Square Garden farebbe il tutto esaurito». Ne è convinto Jesse Jackson, l’attivista nero grande amico del "re del pop", e forse ha ragione: sull’onda della plateale assoluzione di lunedì il tutto esaurito a New York potrebbe proprio verificarsi. Ma poi? A dar retta agli impresari discografici e agli organizzatori di concerti, Michael Jackson inito, ieno di debiti, e non c’ssoluzione al mondo che possa resuscitare la sua carriera. Dall’era di "Thriller", l’album del 1982 che infranse tutti i record di vendite, la popolarità di Michael Jackson n costante flessione; da quando poi hanno cominciato a diffondersi le voci della sua predilezione per i bambini all’inizio degli anni 90, il declino ccelerato e le sue fortune si sono capovolte. Secondo le più recenti stime, oggi Michael ha un indebitamento di 270 milioni di dollari e sarà costretto a vendere alcune sue proprietà per rispettare le scadenze dei creditori a fine dicembre. Non sono solo le spese legali ad avere fatto lievitare il debito. Lo stile di vita faraonico del cantante, è infatti emerso in tribunale: richiede un milione e mezzo di dollari al giorno per le spese correnti, che includono tra l’altro la manutenzione del ranch Neverland col suo luna park e un intero zoo di animali selvaggi. Senza ormai un successo discografico dall’inizio degli anni 90, Michael Jackson ha dovuto ricorrere ai prestiti bancari per coprire le spese, e l’aprile scorso ha dovuto subire l’umiliazione di dover offire in garanzia il catalogo di canzoni che possiede al 50% con la Sony per continuare ad ottenere prestiti. Il suo destino finanziario è ora in mano alla società newyorchese Fortress Investment Group, specializzata nel recupero di crediti in sofferenza, a cui la Bank of America ha ceduto i crediti vantati verso il cantante lo scorso maggio. Jackson, comunque, povero non è. Solo i diritti di copyright sul catalogo posseduto con la Sony, un catalogo che include tra l’altro canzoni come "Yesterday" e "Hey Jude" dei Beatles, vale un miliardo di dollari. Quello che n dubbio a sua capacità di continuare a generare reddito: il suo ultimo album "Invincible", del 2001, ha venduto solo 2,1 milioni di copie ("Thriller" ne ha venduti 26 e "Bad" 8), mentre le radio fanno ascoltare solo raramente i suoi vecchi successi. La pessima reputazione che ha avvolto la star negli ultimi 10 anni ha limitato enormemente la sua "vendibilità" negli Stati Uniti, ed er questo che alcuni impresari credono che Jackson dovrebbe tentare di risollevare le sue sorti all’estero magari con un tour. Altri credono che la pop star farebbe meglio ad andare a Las Vegas, con un contratto pluriennale per una serie di esibizioni simile a quello siglato da Celine Dion. In ogni caso gli esperti gli consigliano di lasciar perdere il sogno di costruire un parco divertimento per bambini africani. Daniela Roveda