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 2005  giugno 15 Mercoledì calendario

Consigli non richiesti. La Stampa 15/06/2005. Roma. L’Ingegner Carlo De Benedetti ha ritenuto ieri di partecipare a una conferenza stampa per presentare il contenuto di una sua intervista televisiva ampiamente dedicata alla Fiat e a Torino

Consigli non richiesti. La Stampa 15/06/2005. Roma. L’Ingegner Carlo De Benedetti ha ritenuto ieri di partecipare a una conferenza stampa per presentare il contenuto di una sua intervista televisiva ampiamente dedicata alla Fiat e a Torino. Parte di questa conversazione, contenente pesanti giudizi su Giovanni Agnelli, definiti «inaccettabili» dal vicepresidente del gruppo e nipote dell’Avvocato John Elkann, erano già stati anticipati dal Corriere della Sera. Ora De Benedetti, nel riproporli, aggiunge un altro pezzo dell’intervista in cui sostiene che «la Fiat Auto è senza speranze». Si tratta di un’affermazione perentoria e difficilmente dimostrabile. Pronunciata senza neppure prendere visione dei recenti conti aziendali e dei risultati del lavoro di rilancio, da uno che ha svolto per molti anni il ruolo di imprenditore, è senz’altro una prova di superficialità. Ma De Benedetti, come si sa, ha smesso da tempo di fare in prima persona l’industriale; prima di smettere ha fatto in tempo a portare alla chiusura l’Olivetti, una delle più grandi e prestigiose aziende italiane, patrimonio dell’intero sistema. Poi si è ritirato all’estero, dove trascorre la maggior parte del suo tempo. Nell’intervista l’ingegnere spiega che il male della Fiat Auto nasce dal fatto di essere stata per molto tempo «protetta», e non aver quindi potuto attrezzarsi per affrontare il libero mercato. Anche in questo caso l’ingegnere dimentica che tra le attività del suo gruppo c’è un settore protetto come l’energia. Visto che ieri dell’intervista televisiva, lunga quasi due ore, è stato fatto vedere solo un piccolo estratto, sarà interessante, da oggi, seguirne la versione completa: se non altro per capire se la summa del pensiero di De Benedetti è tutta qui o se ha ancora consigli non richiesti da dare agli imprenditori, alla sua città, al suo Paese.