15 giugno 2005
Tags : Tom. Mesereau
Mesereau Tom
• Nato a West Point (Stati Uniti) nel 1950. Avvocato. Famoso soprattutto per la difesa di Michael Jackson. «Allorchè si trattò di scegliere dove studiare il nonno ex militare voleva a tutti i costi che andasse fra i cadetti di West Point, ma lui scelse Harvard dove si fece notare più per la boxe che per l’economia finendo per diventare un legale esperto in dispute. Fino a quando decise di cambiare tutto scommettendo di poter riuscire ad assistere i presunti criminali più famosi d’America. La parabola dell’avvocato Tom Mesereau somma molte contraddizioni e si chiude con la vittoria ottenuta nel processo a Michael Jackson, del quale assunse la difesa solo all’ultimo momento a seguito della decisione della popstar nell’aprile del 2004 di liquidare il suo intero team legale. Per gli americani che lo hanno visto spesso in diretta tv mentre aspettava nervosamente Jackson all’entrata del tribunale Mesereau è semplicemente ”Silver Fox”, volpe d’argento, dalla chioma biancastra sempre spettinata che lo distingue. [...] assiduo frequentatore di messe domenicali, si è fatto largo nella professione difendendo gratis imputati afroamericani condannati a morte. Misereau era [...] sconosciuto al grande pubblico avendo nel curriculum la difesa di personaggi poco noti con l’eccezione del pugile Mike Tyson nel 2001. La vittoria nel processo Jackson lo ha catapultato sotto i riflettori e quindi al centro della polemica di vecchia data sul rapporto fra giustizia e celebrità. Chi lo critica, come il ”San Francisco Chronicle”, gli imputa di aver aiutato il re del pop non tanto ad evadere la giustizia quanto ad entrare nella ”Hall of Shame” - il museo della vergogna - dove si trova in compagnia delle molte star graziate da giurie compiacenti o forse vittime del fascino degli imputati [...] Rispondendo al sospetto di essersi giovato del fatto che la giustizia chiude un occhio nei confronti dei delitti commessi da ricchi e famosi, Mesereau ha ribattuto in una serie di interviste tv con toni diplomatici, affermando di aver trovato la carta vincente nel dibattimento al tribunale di Santa Maria. Grazie ad un teste dell’accusa ovvero la madre del bambino accusatore. Chiamata a deporre dal procuratore Tom Sneddon - denominato ”Mad Dog”, cane pazzo, per il suo carattere imprevedibile - per raccontare lo shock subito a causa delle presunte molestie sessuali di Jackson al figlio tredicenne, la donna ha ceduto sotto i colpi meticolosi di Mesereau svelando un carattere molto aggressivo, a tratti irritante, mostrandosi sempre convinta di essere nel giusto, fino al punto da insultare la giuria con alcuni gesti delle mani assai espliciti. ”Silver Fox” aveva sempre sostenuto che la sua missione non era tanto difendere Jackson quanto provare che l’accusa era sostenuta da una famiglia di ”attori, artisti e truffatori”. Gli scivoloni della madre del bambino lo hanno aiutato a convincerne la giuria, diventando in appena 14 settimane l’avvocato difensore più noto degli Usa. Da qui anche la decisione di non insistere con Jackson sulla necessità di una sua deposizione: quando la star ha fatto sapere che non sarebbe andata a testimoniare ”Silver Fox” non si è scomposto, convinto che in questa maniera l’attenzione dei giurati sarebbe rimasta soprattutto sulle dichiarazioni degli accusatori. ”La vera forza di Tom Mesereau - assicura l’ex procuratore federale John Potter che l’ha più volte sfidato in aula - è di credere sinceramente nell’innocenza di chi sceglie di difendere”» (Maurizio Molinari, ”La Stampa” 15/6/2005).