Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  giugno 14 Martedì calendario

Biolay Benjamin

• Nato a Villefranche-sur-Saône (Francia) il 20 gennaio 1973. Cantante. «’Benjamin è bello, Serge non lo era” . Juliette Gréco, che ha cantato le canzoni di entrambi, dà ragione a Benjamin Biolay quando protesta per i continui paragoni con Serge Gainsbourg, il suo padre spirituale. Però i punti di contatto sono impressionanti: stessa capacità di essere brillanti autori e produttori per altri e anche interpreti delle proprie canzoni; stessa timidezza, che con l’aiuto delle continue sigarette diventa broncio e stile bohèmien; stessa voglia di rinnovare la canzone francese; stesso destino nel fare dei propri amori - Jane Birkin per Serge e Chiara Mastroianni per Benjamin - delle compagne d’arte di voce esile e discreto talento. [...] Benjamin Biolay è una delle grandi star della musica pop europea. Un successo fatto di album più rock tenuti per sé e di canzoni più classiche composte per altri, come Jardin d’hiver, scritta assieme a Keren Ann, che nel 2000 riportò sulle scene l’83enne Henri Salvador. ”Con Keren pensavamo a una bossa nova, ma eravamo bloccati, non riuscivamo ad andare avanti - racconta Biolay - . Un giorno sono andato al Terminus Nord, una brasserie vicina alla Gare du Nord a Parigi, che ospita un giardino d’inverno. Tornato a casa, era fatta: l’ispirazione è tornata, ho usato dei riferimenti a Soylent Green, uno dei miei film di fantascienza preferiti, ma anche a Charles Trenet. Henri lo detesta, ma è il cantante del secolo”. Oltre a Jardin d’hiver, l’album di Henri Salvador Chambre avec vue conteneva altre tre canzoni scritte con Keren Ann e vendette oltre un milione di copie in tutta Europa. Per Benjamin, il ragazzo di Villefranche sur Saône figlio del clarinettista della banda del paese, era l’inizio di una grande carriera. Nel 2001 il primo disco da solista, Rose Kennedy, omaggio alla famiglia Kennedy, poi Negatif nel 2003. Certo non una grande voce ma canzoni raffinate, piene di riferimenti al passato dei Beatles e di Gainsbourg ma moderne e alla moda quanto basta per entrare nell’iPod di Beck, grande fan di Benjamin. ”Io e Chiara abbiamo viaggiato in auto fino all’Aja con dei Cd che non ci piacevano. Per il ritorno, abbiamo deciso di comporre noi stessi le canzoni che avremmo voluto ascoltare”. Così è nato [...] Home, il ”disco da viaggio” che segna lo status di celebrità della coppia Biolay Mastroianni - i due posano come modelli per il catalogo del grande magazzino La Redoute - riscuotendo critiche severe. ”Hanno detto che volevamo sfruttare la nostra immagine - si lamenta Benjamin - , ci hanno massacrati. Libération , in particolare, ha pubblicato un articolo non firmato pieno d’odio. Per Chiara è stato un colpo, ora non è ancora pronta a riprovarci con la musica ed è un vero peccato perché ha un talento vero”. Benjamin ha incontrato Chiara Mastroianni per caso, negli uffici di un editore musicale. Un anno dopo erano sposati [...] e altre donne di Biolay sono Coralie Clément, sua sorella, per la quale ha composto le canzoni di due album riusciti, la madre Chantal Opinel, nipote dell’inventore dei famosi coltelli, e la suocera: Catherine Deneuve. ”Ho conosciuto prima lei di Chiara, ci siamo incrociati al bar dell’Hôtel Lutétia. Lei conosceva la mia musica e aveva segnalato sul suo sito personale che amava l’album Rose Kennedy. Abbiamo parlato di fare un album insieme, mi piacerebbe. Ma sarà un capolavoro, o non ne faremo niente”. Per l’uscita di A l’origine il newsmagazine francese ”L’Express” ha dedicato a Biolay 18 pagine che rasentano il culto della personalità, tra notizie sul ristorante preferito (’Lipp, per la millefoglie migliore di Parigi”) e sul fioraio dove compra le peonie per Chiara (’Vertumne, 12 rue de la Sourdière”). [...]» (Stefano Montefiori, ”Corriere della Sera” 14/6/2005).