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 2005  giugno 07 Martedì calendario

Il tragico inventore del mobbing. La Repubblica 07/06/2005. Il primo cine "Fantozzi", regista Luciano Salce, esce nel ´75

Il tragico inventore del mobbing. La Repubblica 07/06/2005. Il primo cine "Fantozzi", regista Luciano Salce, esce nel ´75. Ma il ragionier Ugo aveva debuttato alla tv in "Quelli della domenica" (1968) e nel ´71 era diventato libro. L´inventore ante litteram del mobbing è stato l´ultima invenzione di una maschera comica. Affonda le radici nella commedia dell´arte (Arlecchino servitore di due padroni) e in Plauto. Non sfigura al confronto con la perfidia di Charlot e il parossismo di Totò, e nella galleria della commedia all´italiana, che chiude in cupezza, la sua statura è pari a quella di Sordi di cui accentua il turpe, l´infame, il vigliacco, lo spregevole. Il ´75 è anche l´anno di "Amici miei". La commedia italiana vive l´ultimo atto, nostalgico e tardivamente goliardico. Fantozzi fa ridere tragicamente (avverbio chiave nel suo vocabolario). la summa dell´impiegato frustrato e incattivito della letteratura otto-novecentesca. Servile e opportunista con i potenti (la famosa targhetta: grand. uff. lup. mann. figl. di putt.), è malvagio con i pochi che contano di meno. Autolesionista per piaggeria, aggressivo se intravede una rivalsa. Masochista e sadico, almeno nei sogni. Tutto è ostile intorno, senza pietà. Tutto diventa guerra: un gioco, una gita, una festa. Le relazioni sul lavoro inumane: ipocrisia, dileggio, disonestà, mortificazione compiaciuta. Alcuni "luoghi" della sottomissione sono leggenda: il "tragico" sottoscala o gli umilianti mutandoni ascellari. Come la meschina vendetta (o coraggiosa ribellione?) nel definire "La corazzata Potiomkin" una "boiata - o cagata - pazzesca" dopo averne subite infinite repliche al cineforum aziendale. infantile e come i bambini è una carogna. patetico e disperato come Charlot ma sa essere cattivo. comico e tragico indissolubilmente, discendente dell´eccesso delle comiche o della farsa dialettale più che del realismo sordiano. Pur ormai crepuscolare resta vivo nel suo creatore il culto per la contraddizione, il paradosso e la provocazione. In un´altra intervista a proposito della sua autobiografia "Vita morte e miracoli di un pezzo di merda" ci diceva: "per essere considerato un grande ho dovuto fare film con Fellini, Monicelli, Olmi, ma penso che sarò ricordato per Fantozzi". Paolo D’Agostini