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 2005  giugno 12 Domenica calendario

Bachchan Amitabh

• Nato ad Allahabad (India) l’11 ottobre 1942. Attore. « stato il primo divo indiano ad avere la statua di cera con le sue sembianze al Madame Tussaud’s a Londra. Ha ispirato l’eroe di uno dei più popolari fumetti in India. stato eletto dai lettori della Bbc online come miglior attore del millennio, precedendo in classifica Lawrence Olivier, Charlie Chaplin, Robert De Niro e Cary Grant. Gli è stato dedicato un tempio[...] è l´attore più popolare e più pagato di Bollywood. [...] ”Mi sono innamorato della recitazione durante le recite scolastiche, poi ho scoperto il cinema. Sono cresciuto in una piccola città, i primi film che ho visto erano quelli di Stanlio e Ollio, mi piaceva vedere in sala tanta gente che rideva insieme. Per questo ho cominciato ad amare il cinema, per divertire e commuovere la gente”. Suo padre, Harivansh Rai Bachchan, era un poeta famoso [...] ”Allora c’erano molti pregiudizi, il cinema sembrava disdicevole per un ragazzo di buona famiglia, ma i miei genitori erano spiriti liberi, avevano fiducia in me e mi appoggiarono. Lasciai un buon lavoro a Calcutta e andai a Bombay: avevo pochi soldi e una patente di guida, se non fossi riuscito nel cinema avrei fatto il tassista [...] mio padre era amico dei Gandhi [...] Il primo successo fu Deerwaar nel ’75 [...] Da quel film, in cui ero un ragazzo che si rivolta contro la miseria, cominciò una svolta nel cinema di Bombay. Nelle storie, in genere poetiche e romantiche, si inserì un elemento sociale, che rispecchiava la realtà dei poveri e dei diseredati, il risentimento e la ribellione anche violenta a un destino di povertà senza speranza [...] Il nostro è un cinema nazionale, che con le sue storie, i colori, la musica, le canzoni, la religione, i valori della famiglia rispecchia una tradizione culturale ed ha un forte richiamo poetico nel paese. Non ha nulla a che vedere con Hollywood: il cinema da noi si fa per ragioni diverse da quelle dell’occidente, in un paese come l’India, in cui la povertà è una piaga sociale terribile, il cinema si fa per offrire alla gente comune tre ore di divertimento, di sogno, di distrazione dai problemi quotidiani. E a poco prezzo”. Negli anni ’80 [...] lasciò il cinema per la politica [...] ”Ho capito che non ero fatto per la politica. Fu Rajiv Gandhi a chiedermi di candidarmi e per amicizia accettai. Fui eletto al Parlamento, ma non durò molto, non sono in grado di capire i meccanismi del potere. Per trent’anni mi sono fatto amare dalla gente come attore, non posso chiedere di amarmi come deputato. Preferisco usare la popolarità impegnandomi nelle campagne sociali, per i diritti civili o contro le malattie [...]”» (Maria Pia Fusco, ”la Repubblica’ 12/6/2005).