11 giugno 2005
Tags : Jean Marie. Pfaff
Pfaff JeanMarie
• Nato Lebbeke (Belgio) il 4 dicembre 1953. Calciatore. Sesto nella classifica del Pallone d’Oro 1983, undicesimo nel 1986, diciassettesimo nel 1987. «Gran personaggio dentro e fuori dal campo, è stato uno dei protagonisti della stagione migliore della nazionale belga, arrivata a un passo dalla vittoria nel Campionato d’Europa disputato in Italia nel 1980. Delle sue grandi parate in quella manifestazione si ricordò il Bayern, che lo acquistò nel 1983 per una cifra allora record. Con la squadra di Monaco Pfaff ha vinto tre titoli nazionali consecutivi» (Enciclopedia dello Sport, Treccani 2002). «Questo aitante portiere [...] è stato tra i più forti ed emozionanti interpreti del ruolo. Affermatosi nel Beveren, esordì nel maggio 1976 in Nazionale contro l’Olanda e fece scalpore: prima intimidì Neeskens inducendolo a fallire un rigore, poi corse a complimentarsi con l’avversario Cruijff che lo aveva battuto con una prodezza. Si definiva ”un clown della porta”, era uno straordinario acrobata. Vinse un campionato in patria, ma raggiunse i grandi risultati nel Bayern, dove vinse 3 titoli consecutivi, dall’84 all’87, e 3 Coppe di Germania. Le strepitose prestazioni ai Mondiali 1986 gli valsero il premio come miglior portiere del mondo. Lasciò il Bayern nel 1988, giocò nel Lierse e ancora in Turchia, nel Trabzonspor, prima di chiudere, con 64 presenze in nazionale» (’Calcio 2000” giugno 2002). « stato uno dei più spettacolari portieri degli anni Settanta-Ottanta, assurgendo a una meritata popolarità non solo per l’innegabile bravura, che gli valse una lunga e blasonata carriera, ma anche grazie al gusto innato per lo spettacolo. La storia di questo portiere sembra una favola. I suoi genitori erano venditori ambulanti di tappeti che trasferivano la loro bancarella di città in città nella pianura fiamminga. In tutto avevano undici figli. I sei maschietti avevano creato una piccola squadra di calcio che faceva furore nelle partite di quartiere e che si faceva chiamare ”i diavoli rossi”, soprannome dei giocatori della Nazionale belga. [...] divenne calciatore grazie al Beveren, che lo lanciò giovanissimo in prima squadra [...] Amava sottolineare la propria bravura: ”C’era Eddy Merckx nel ciclismo. Ora c’è Pfaff nel calcio” [...] Nel 1988 il Bayern lo lasciò libero e lui si accordò col Lierse, società di prima divisione belga, con un singolare contratto che prevedeva anche un suo impegno nelle pubbliche relazioni dello sponsor, produttore di birra [...] Fece in tempo a giocare ancora in Turchia, nel Trabzonspor, prima di chiudere la carriera alla grande. Si sentiva il miglior portiere della storia del calcio belga. ”In dieci anni ho contribuito a fare grande la fama dei portieri belgi nel mondo. Prima di me Nicolay, Trappeniers e Piot erano già stati brillanti. Ma io ho fatto lo scatto decisivo. Loro non avevano il mio carisma. Preud’homme ha approfittato delle mie imprese per rafforzare la sua fama [...]» (’Calcio 2000”, agosto 2001).