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 2005  giugno 10 Venerdì calendario

Moss Kate

• Croydon (Gran Bretagna) 16 gennaio 1974. Modella • «Croydon. Se avete mai avuto la sventura di iniziare il vostro viaggio in Inghilterra prendendo il treno da Gatwick, è possibile che ci siate passati. Per anni il suo nome è stato sinonimo di cattivo gusto suburbano, un caso disperato di non amato e non amabile, di meno lo si vede meglio è. Per coloro che vengono da lì, è il genere di posto da cui non si esce mai o, se lo si fa, non verrà mai più nominato. Eppure, è il luogo di nascita della first lady dello stile, Kate Moss. Non soltanto ci è nata: ha anche subito l’ignominia di essersi cresciuta. In realtà, è la sola celebrità che si conosca, viva o morta, a venire da Croydon. Malgrado ciò, ha raggiunto uno status più spesso occupato da principesse, aristocratiche, mogli di ricchi uomini d’affari, potenti o star di Hollywood [...] Più che semplicemente in prima linea, lei è dove la moda è: uno zeitgeist della nostra epoca. [...] Sam Taylor Wood [...] la definisce ”l’icona culturale della nostra epoca” [...] trascende ogni genere di barriera sociale in Gran Bretagna: è cool, bohémiènne, stupenda e fa ciò che la moda fa meglio: stare al bivio fra commercio e arte. [...] Matthew Williamson, uno degli stilisti preferiti di Kate, dichiara: ”Ha una sua individualità, è sicura di sé, infinita. Tiene in considerazione la moda, ma non è mai affettata: capisce gli abiti meglio di chiunque altro e sa come metterli insieme. vera. Unisce glamour e accessibilità in parte perché non è la ricca aristocrtatica con un retroterra privilegiato, in parte perrché... perché è Kate. Il punto è che il suo stile è una faccenda decisamente più importante per quelli che le stanno intorno che per lei”. [...] L’acclamato fotografo Mario Testino [...] cercando di descrivere il suo appeal dichiara: ” sensuale attraverso il corpo e i movimenti. piena di vita, e penso che questo la renda anche più sexy [...] per me è il massimo dell’icona britannica. cresciuta a Croydon, ha lavorato duramente e si è fatta strada ai livelli ’più alti’ della società rimanendo favolosa com’era, accessibile, stranamente genuina. Se potessi lavorerei con lei ogni giorno” [...]» (Natasha de Teran, ”Sette” n. 21/2001). «Basta che lei lo indossi ed è subito ”in”. Che sia anche un anello al naso. Poi un anello al naso non è roba da Kate Moss, però mai dire mai con la regina del ”neobohémienne”. Che è lo stile che il mondo ha deciso essere il ”suo” e delle donne che lo scimmiottano [...] (vogliamo parlare dello stivale d’estate o della cinta sui fianchi o delle mini-tuniche drappeggiate o di pizzi e chiffon sul jeans o della volpe in agosto?). Dallo Zingarelli: ”bohème: vita libera, disordinata e anticonformista tipica di giovani artisti poveri”. E ”bohémienne: chi segue una vita bohème”. Con Kate c’azzecca: libera, disordinata, giovane, ”ma” certamente non povera (è miliardaria per via di una carriera da modella fra le più pagate al mondo) e artista (a meno che un’icona non sia un’artista). Da qui il ”neo”. Poi l’’nb” nel look è un furbo mix di vite passate e presenti: quella della ragazzina nata in uno squallido centro suburbano di Londra, Croydon, nel Surrey; quella di una modella che ha indossato, toccato, apprezzato abiti e accessori pazzeschi; quella di una donna [...] che ha avuto tanti uomini (i giornali americani scrissero che si fece curare per questo); quella di una persona che ha frequentato la gente giusta al momento giusto. Salvo poi, nel conformismo, fregarsene di qualsiasi conformismo: fuma come una turca, ma tira su la sua bimba (avuta da un giornalista) come una mamma premurosa; indossa abiti ”stropicciati” ma se guardi l’etichetta può esserci scritto Chanel o Stella McCartney; indossa stivali sempre un po’ impolverati ma è facile che siano Manolo Blahnik; ha una t-shirt impataccata ma in mano tiene una Kelly di Hermès; vince cause contro chi dice che ha un ”debole” per le droghe ma perde la testa per un ”maledetto” del rock [...] In tutto questo ci aveva visto giusto Sarah Doukas la talent scout che la scoprì, che intuì: ” piccola (solo 1.70 che per una top è strano ndr), ma con quel viso e quella grinta cercheranno di imitarla tutti a New York”. Kate aveva 14 anni era di ritorno da una vacanza con mamma e papà a Bahamas. Non le parve vero di cogliere l’occasione: mollò il sobborgo squallido, la scuola (’sapevo che avrei imparato di più fuori”), la prospettiva di diventare segretaria e da allora si nutrì di tutto quello che le accadeva intorno. stata ”l’icona della moda anoressica” (’ma che ci posso fare se sono così, devo mangiare 24 ore su 24 per dimostrarvelo?”, diceva), ”l’icona del look eroina-chic” (ha vinto più di una causa contro chi le ha dato della tossica), ”l’icona del minimal” (perché è sempre stata così minuta e semplice). Ora è il tempo dell’icona neobohémienne e non ha bisogno di giustificarsi con nessuno» (Paola Pollo, ”Corriere della Sera” 13/8/2005).