Il Messaggero 07/06/2005, pag.41 Marco De Martino, 7 giugno 2005
E vissero a lungo felici e contenti. Il Messaggero 7 giugno 2005. E vissero a lungo felici e contenti, garantiva l’ultima riga delle favole
E vissero a lungo felici e contenti. Il Messaggero 7 giugno 2005. E vissero a lungo felici e contenti, garantiva l’ultima riga delle favole. Francesco Totti, l’ottavo re di Roma, sposa Ilary Blasi, la ragazza della porta accanto, e attorno a Villa Miani, per una sera assediata come Fort Apache, c’è un sacco di gente che urla "Ma come, con la tessera della Roma nun s’entra? Nooo?", mentre dentro si consuma un biblico party a metà strada tra il festival del fitness di Rimini, la notte dei Telegatti e la finale di Champions League. Mai tanti angeli e arcangeli avevano svolazzato sulla festa di un calciatore italiano, non è uno show strafichissimo come il matrimonio spettacolare tra il divino David Beckham e sua moglie Victoria detta Posh, ma insomma il generone romano nel suo piccolo fa la sua grande parte. Tra calciatori e allenatori c’è tutto un album di figurine vestito come Zorro, ma anche attori e cantanti, gessati confindustriali e minigonne spaziali, capelloni e zatteroni, orecchini punk e tatuaggi dark, acconciature splendidamente incomprensibili fresche di coiffeur e bionde burrose strizzate nei tailleur. Gli uomini preferiscono le bionde, diceva Howard Hawks già nel 1953: e Totti ha scelto la sua bionda. Si sposeranno domenica 19 nella chiesa dell’Ara Coeli: un tempo si diceva urbi et orbi mentre adesso si dice ore 17 diretta Sky. Si sposano per amore il re di Roma e la futura regina, come in una soap-opera, come in una telenovela, come da un po’ di tempo funziona in tutte le monarchie. Una volta erano matrimoni combinati, adesso no. Il cattolicissimo Felipe di Spagna, principe delle Asturie, ha sposato la rampantissima giornalista televisiva Letizia Ortiz, che era persino già stata maritata, wow. Il futuro re d’Olanda Guglielmo d’Orange ha portato alle nozze l’argentina Maxima Zorreguita, figlia di un ministro della giunta golpista di Videla, pensa un po’. Frederick di Danimarca si è unito con l’agente immobiliare Mary Donaldson, assenza assoluta di sangue blu. E il principe Haakon di Norvegia ha legato il suo futuro trono con Mette Tjessen, addirittura una ragazza madre, pronto a rinunciare anche al regno pur di avere lei. Per non parlare di Carlo e Camilla... Totti regna su Roma e da oggi in poi lo farà ancora più dolcemente, perchè come dice Vittoria di Svezia, che presto sposerà il suo personal trainer Daniel Westling, "l’unica cosa importante è che io sia innamorata e felice". E Totti con la sua velina è felice così. Ha firmato con la Roma per una vita o più, resterà a Roma una vita o più, sarà ricco ancora di più. Aspetta un figlio per ottobre - er pupo de r pupone - e altri quattro che secondo i programmi verranno poi. Da Porta Metronia al trono di Roma come un santino laico sospeso per l’eternità sull’almanacco. Belli, ricchi, famosi, giovani e felici: cosa pretendere di più? Fuori da Villa Miani, aggrappate alle transenne, urlano disperate una quantità di vedove inconsolate. Se ne va il miglior partito sportivo del Centro-Sud, l’oggetto del desiderio, il capitano dei sogni, quello che prima o poi avrà a Trigoria la sua effige sulle monete, sulle banconote, sui francobolli giallorossi. Ma del resto calciatore e velina dovevano incontrarsi, era destino. Come Billy Costacurta e Martina Colombari; come Andriy Shevchenko e la modella americana Kristen Pazik; come Paolo Maldini e Adriana Fossa, in Venezuela la più bella che c’è; come Figo ed Helen Svedin; come Thierry Henry e la stilista Nicole Merry. Certo, ogni tanto il gioco delle coppie scoppia: tra Vieri e la Canalis sono volati anelli, tra Ronaldo e la Ciccarelli sono volati piatti. Italia o Spagna, basta che se magna. E a Villa Miani se magna tutta la notte, soprattutto Cassano che è già bello rotondetto. Non invitati Poulsen, quello dello sputo. Colonnese, quello del cazzotto. Capello, quello che ha tradito. Di Canio, quello che ha provocato. Maria Mazza, la ex. E Flavia Vento, quella che ha tentato di annullare tutto con il pallone già sistemato sul dischetto. Invitati invece, e chissà perchè, Marcello Lippi, quello dello sgarbo in Nazionale; Galliani, che qui a Roma rappresenta il Palazzo; e soprattutto la banda nemica e juventina da Del Piero, a Cannavaro, a Buffon. I tifosi non hanno gradito: "A Checco, ma come t’è venuto in mente..." si rincorrono i siti internet, le radio romane, gli ultrà, stizziti dall’insulto "di aver raggruppato tanti nemici alla nostra festa". Che poi comunque sarebbe la sua, di Totti. Complicazioni da uno che è re, e deve decidere. Roma è languida, si fa notte, prime stelle, ultimo sigaro, ripartono i Suv dei calciatori e le macchine col lampeggiante blu. Domenica 19 sarà una giornata splendida. Marco De Martino