è, 5 giugno 2005
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HAZZARD Shirley. Nata a Sydney (Australia) il 30 gennaio 1931. Scrittrice. Figlia di diplomatici, ha lasciato l’Australia nel 1947 e ha vissuto poi a Hong Kong, in Nuova Zelanda, Europa e negli Stati Uniti
HAZZARD Shirley. Nata a Sydney (Australia) il 30 gennaio 1931. Scrittrice. Figlia di diplomatici, ha lasciato l’Australia nel 1947 e ha vissuto poi a Hong Kong, in Nuova Zelanda, Europa e negli Stati Uniti. Ora si divide tra Capri e New York. «’Ricordo che una mattina dell’agosto ’45 stavo preparandomi ad andare a scuola quando sentii alla radio la notizia che un potentissimo esplosivo era stato lanciato su una città di nome Hiroshima. Ebbi subito la sensazione che fosse successo qualcosa di diverso dal solito terribile bombardamento”. Diciotto mesi dopo, questa impeccabile signora dagli occhi azzurri che ha imparato l’italiano da ragazzina leggendo il Leopardi in Australia [...] sbarcava con i genitori diplomatici al porto di Kure, in Giappone, e si recava in visita alle vicine macerie di Hiroshima. Cioè quelle stesse rovine intorno alle quali ha ambientato il suo ammiratissimo romanzo Il grande fuoco, vincitore del National Book Award, conquistato del resto anche dal suo libro precedente, Il transito di Venere, nel 1981. Ventiquattro anni tra un romanzo e l’altro sono molti e tuttavia non sono l’unica anomalia nella carriera di questa gran dama delle lettere australiana di nascita, europea di cultura e americana d’adozione, entrata giovanissima alle Nazioni Unite a New York (’l’esperienza più deludente della mia vita”) , che ha lavorato a Napoli nel ’56 e ’57 nel quadro dell’appoggio Onu alle truppe britanniche a Gaza ed è diventata scrittrice in Italia, quasi per osmosi, a pochi passi da Siena, nella fascinosa villa Solaia di Elena De Bosis Vivante, sorella dell’eroe antifascista e poeta Lauro De Bosis, pittrice, moglie e madre di studiosi e letterati vivacissimi. Fu lì che una mattina d’estate la cuoca Amelia bussò alla porta della ventiquattrenne straniera che affittava una camera e le consegnò una busta con l’intestazione ”New Yorker”. Dentro c’erano un assegno e la promessa di una carriera letteraria all’ombra della grande rivista intellettuale americana. ”Devo moltissimo a quella famiglia meravigliosa” racconta Shirley Hazzard [...] i due anni trascorsi da ragazza in Estremo Oriente, dove a un party a Hong Kong la sedicenne Shirley viene avvicinata da un ufficiale britannico che la invita a lavorare per l’Intelligence di Sua Maestà. il 1947, l’America e l’Unione Sovietica si fronteggiano, in Cina c’è la guerra civile. [...] ”Nel ’48 l’ufficio dell’intelligence in cui lavoravo aveva rapporti con tutte le fazioni della guerra civile cinese - racconta la scrittrice - . Sapevamo che alla fine avrebbe prevalso Mao. Ma gli americani s’infuriarono talmente quando lo dicemmo che ci misero sotto inchiesta. E dire che avevamo un piano per incoraggiare altre fazioni, allo scopo di limitare il potere di Mao. Ma non potemmo fare nulla”. La Gran Bretagna, finanziariamente rovinata dallo sforzo bellico, era ormai nelle mani degli Stati Uniti. Anche la sua indipendenza, insieme con troppe altre cose, era bruciata nel ”grande fuoco” della guerra. ”Napoli, Capri e Siena: il mio debito verso l’Italia”» (Livia Manera, ”Corriere della Sera” 5/6/2005).