Varie, 5 giugno 2005
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MIRZA Shazia Birmingham (Gran Bretagna) 13 gennaio 1975. Comico • «’Se Osama Bin Laden imparasse a ridere, le cose nel mondo andrebbero molto meglio”
MIRZA Shazia Birmingham (Gran Bretagna) 13 gennaio 1975. Comico • «’Se Osama Bin Laden imparasse a ridere, le cose nel mondo andrebbero molto meglio”. [...] Fa battute, scherza, prende in giro se stessa e gli altri. ”Guardatemi, l’unica differenza tra me e un terrorista è che io non porto i baffi”. Oppure: ”Mi chiamo Shazia Mirza, o almeno così è scritto sul mio brevetto di pilota”. Capelli lunghi neri, un gran naso a definirne il volto asiatico, [...] è nata a Birmingham da una famiglia pakistana, vive a Londra con un’amica, è musulmana osservante. Però chiede di poter scherzare sull’Islam, sull’11 settembre 2001, sulla condizione delle donne. A proposito di verginità: ”La mia amica Sarah sostiene che i matrimoni combinati secondo la tradizione musulmana sono un disastro: andare al letto con uno sconosciuto, che orrore! Io le ho risposto: Sarah, ma se è quello che fai ogni sabato sera!”. Su Saddam Hussein: ”Avrà nascosto le armi di distruzione di massa sotto al burqa di qualche donna, lì nessuno andrà a cercarle”. Shazia Mirza è la prima comica musulmana. Sul comodino tiene una biografia di Madonna e il Corano. Per lei la religione è qualcosa di cui si può anche ridere: ”Il profeta Maometto aveva un gran senso dell’umorismo”. Poi ammette: ”A volte sono profana, mai blasfema”. Ha iniziato per gioco (era diplomata in biochimica ed insegnava a Manchester), poi un agente l’ha vista in un locale di Soho e ha fiutato l’occasione. Shazia ha così lasciato i cabaret di Londra per trasferirsi in tv, collabora con la Bbc, ogni tanto scrive articoli per ”Il Guardian”. Per molto tempo non ha detto nulla della suo cambiamento di vita ai genitori. ”Sapevo che per loro sarebbe stato un disonore”. Quando finalmente il padre l’ha vista alla televisione pensava fosse la partecipante di un gioco a quiz. Poi ha capito e non le ha più rivolto parola. ”Mia madre invece ha cercato una soluzione. Mi ha detto: basta che ti sposi in fretta, figlia mia, e che sia un buon musulmano”. [...] in America [...] ha lanciato uno show ispirato da Woody Allen. Invece che il sesso, ”Dieci cose che vorreste sapere sull’Islam ma non avete il coraggio di chiedere”. ”Anche gli americani devono ridere di più” dice la cabarettista. ”L’11 settembre è stato un trauma ma è importante che riparta un dialogo tra Islam e Occidente [...] Nei miei spettacoli c’è spesso una reazione iniziale di timore o imbarazzo: molte persone hanno paura che ridendo alle mie battute saranno considerate islamofobe o razziste” racconta. All’inizio Shazia portava l’hijab, il velo. ”Ho rinunciato perché sul palco sono prima di tutto una cabarettista, la mia religione è un fatto privato”. L’Islam rimane l’argomento principale dei suoi show. Ricorda un suo viaggio alla Mecca. ”Ero in mezzo ai pellegrini. Ho sentito un pizzico sul sedere. Mi sono detta: dev’essere la mano di Dio”» (Anais Ginori, ”la Repubblica” 5/6/2005).