4 giugno 2005
S.D. Matteo, di anni 25, faceva l’operaio in una fabbrica di acquari e abitava coi genitori a Carmignano di Brenta, Padova
S.D. Matteo, di anni 25, faceva l’operaio in una fabbrica di acquari e abitava coi genitori a Carmignano di Brenta, Padova. Anche se la sua vera passione erano le moto, aveva rinunciato al sogno di possederne una temendo di farsi male. Per le uscite con gli amici aveva allora optato per la Fiat coupé rossa di papà. In pochi mesi, però, l’aveva ammaccata più volte e la sera di due venerdì fa il padre fu irremovibile nel vietargli di usarla ancora. Matteo decise lo stesso di prendere dal garage la coupé, pensando di riconsegnarla senza far insospettire il padre. Ci sarebbe anche riuscito se durante il tragitto per casa, prima delle quattro di sabato mattina, non avesse sbandato finendo fuori strada. La qual cosa lasciò dei graffi sulla fiancata. Incerto su come dire dell’accaduto al padre, andò per primo dal fratello maggiore che cercò invano di calmarlo. Tornato a casa prese il fucile a pallini con cui il padre scacciava i topi, se lo mise a tracolla, salì sulla bici e andò ai giardinetti. Una volta arrivato si sedette a terra, appoggiò il fucile alla fronte e premette il grilletto. Dopo le quattro di sabato 28 maggio, su un prato all’inglese vicino alla giostra per bambini, nei giardini pubblici di Carmignano di Brenta.