La Repubblica 02/06/2005, pag.50 Emanuela Audisio, 2 giugno 2005
Caro Diego, ti voglio bene. Repubblica 2 giugno 2005. Otto ore di fila. A registrare. Mai una richiesta
Caro Diego, ti voglio bene. Repubblica 2 giugno 2005. Otto ore di fila. A registrare. Mai una richiesta. Di quelle sue: birre, panini, aria condizionata a palla. Solo un bicchiere d´acqua. Mai una fuga, in bagno. Di quelle sospette, di quelle che prima faceva ogni quarto d´ora. Attenzione, tanta. Ai particolari, che prima non curava. Ai fogli che firma, ai contratti, alla pubblicità. Meno affamato di soldi: non più pochi, maledetti e subito. Diego Armando, un altro. Non più un morto che cammina, con la cautela del vecchio che esce dalla vasca da bagno. Ma un uomo di quarantacinque anni con trentatré chili in meno e un nuovo futuro davanti. Uno resuscitato. Si vede, dagli occhi. Meno drogati. Si sente, dalla voce. Meno impastata. Si capisce, dalla testa. Maradona l´ha recuperata, insieme alla volontà di non essere più un fantoccio. Prima era una maschera, un freak da galleria degli orrori, quel che resta di un immenso campione: la pinguedine. Faceva pena, come tutti i prigionieri, come tutti quelli rinchiusi in corpi non loro. Adesso è un ex fuoriclasse, ancora robusto, ma con la faccia sveglia di chi vuole risalire sul mondo. Commentatore tv, divo a Cannes sottobraccio del regista Kusturica che sta girando un film su di lui, forse attore in una fiction. Il presidente di Raitrade, Di Russo, ha firmato un´opzione con scadenza fine 2005. "Qualcun altro farà la parte di Maradona, ma lui ci sarà, ha garantito due giorni di riprese". La letargia cubana è finita, basta intervallo, ora Diego Armando è di nuovo in campo. Più sobrio, più normale. Se sei stato un dio, basta la fede. Non hai bisogno di tirar sempre fuori numeri eccezionali. Il resto lo fanno rispetto e ammirazione. Maurizio Biscardi, che si è occupato di Maradona nelle sua partecipazioni a La7 dice: "Diego è ringiovanito, ha perfino un altro colore di pelle. Lo vedi che sta bene. Quando andavo a Cuba a fare i collegamenti era pazzesco. Non stava un attimo fermo, soffriva il caldo, sudava tantissimo, non riusciva a concentrarsi a lungo, beveva birre gelate, chiedeva da mangiare, si assentava spesso, la sua voce non era granché, a volte anche i ragionamenti non filavano, confondeva lo spagnolo con l´italiano. Adesso è diverso, assomiglia a quello che era negli ultimi anni da giocatore. Ha registrato otto ore di trasmissione nei nostri studi senza mai scendere dallo sgabello. Si è mosso solo per cambiarsi d´abito. Gianni Minà lo ha intervistato per quasi due ore. E Diego non ha nemmeno chiesto l´aria condizionata, prima se non si sparava il ventilatore in faccia non era contento. Un´altra cosa sorprendente: l´appuntamento era alle 17, 30. E´ arrivato alle 17,35. Cinque minuti di ritardo". Altro che sorpresa, un miracolo. Maradona ha sempre ingarbugliato il tempo in tunnel lunghissimi. Sempre Biscardi: "Non viaggia più con la corte di prima. Ora è solo, non ha nemmeno le guardie del corpo. Abbiamo chiesto un servizio di protezione ai carabinieri, sono venuti tre agenti, attorno a Diego si raduna sempre tanta folla. Finita l´era di Coppola, fa da sé, anche negli affari. E´ attento alle clausole, legge tutto, rifiuta proposte non all´altezza. Mi ha detto: io sono normale, ma non rinuncio ad essere protagonista". E chissà forse lo sarà anche in un prossimo reality-show, ancora molto segreto, ma nulla a che vedere con La Fattoria. Questo Maradona vale tre milioni di dollari l´anno. L´operazione per ridurre lo stomaco subita in Colombia sembra riuscita. Maradona è a regime, ma forse per la prima volta ha smesso di giocare con se stesso. Nella rieducazione rientra anche un uso meno diretto del cellulare. Non lo tiene più lui, ma un amico. Le cattive compagnie, le chiamate che suggeriscono ricordi e dubbie rimpatriate vengono filtrate. Diego Armando è tornato un uomo capace di mantenere gli impegni. Non la vecchia star che pattina ubriaca sulla vita, e fa misera pubblicità. A Milano, a San Siro, ha dato il calcio d´inizio alla partita del Cuore, non è che il numero, ripetuto due volte, gli sia riuscito benissimo. Prima una ginocchiata, poi un tocco esterno che ha mandato la palla troppo in là. Ma gli occhi, erano quelli: di quando si divertiva a fare rovesciate nelle pozzanghere. Non le pupille stanche e rovesciate di sonno esibite nell´ultimo periodo. In questi giorni Diego è a Cesenatico con Salvatore Bagni, suo amico ed ex compagno di squadra nel Napoli. L´altro ieri hanno passeggiato per Bologna. Bagni lo protegge, da consulente di mercato lo aiuta nelle scelte. E rivela: "Ce l´ha fatta, ha ritrovato la sua testa strepitosa. La differenza è questa: gli è scattato qualcosa dentro, ha smesso di lasciarsi andare. Ci è riuscito per le figlie, per la famiglia. E perché è un uomo fedele, generoso, capace di fare per gli altri. Sarà con me dal 26 giugno al 30 luglio a insegnare calcio ai ragazzi nel mio centro. E´ per fare un favore a me che ha commentato la finale di Istanbul su Sky, dato che era già stato contattato da Espn. Non andremo più in Cina, ad aprire scuole, quello è un progetto decaduto. Diego andrà a Napoli per la partita di addio di Ciro Ferrara, ma adesso torna a Buenos Aires perché la sua figlia più grande, Djalma, che studia recitazione, esordisce come attrice in Cappuccetto Rosso". Altro Bagni non vuole dire, perché Diego è lì vicino. Si sa però che Maradona tornerà in campo per una partita a scopo benefico il prossimo 17 giugno in Croazia, con Suker e Boban. Ci sarà anche un torneo di tennis al quale parteciperanno ex campioni come Goran Ivanisevic, Boris Becker e John McEnroe. Gli organizzatori dell´evento sperano di poter far disputare un match di tennis tra lo stesso Maradona e McEnroe. Due ribelli a confronto, due diverse generazioni, due mancini, imbottiti di talento. Fino a pochi mesi un confronto impensabile. Oggi invece si può tornare a credere. A certe magie, che sono molto umane. Chissà se Diego riuscirà a riconquistare anche la sua ex moglie, Claudia. Il calcio aveva perso un grande numero dieci e l´ha ritrovato. Gioca da fermo, ma anche così è straordinario. Tranquilli, Diego è Diego. In una cosa non è cambiato. Biscardi conferma: "Non si sveglia presto". Chissenefrega. Lo diceva anche Totò: "Non si può far divertire alla mattina presto". Diego, era ora, passa ’sta palla. Emanuela Audisio