La Stampa tSt 01/06/2005, pag.I Aldo Fasolo, 1 giugno 2005
Caro, voglio tutti i tuoi feromoni. La Stampa tSt 01/06/2005. L’olfatto è un senso misterioso e trascurato
Caro, voglio tutti i tuoi feromoni. La Stampa tSt 01/06/2005. L’olfatto è un senso misterioso e trascurato. Questa opinione è tanto diffusa, quanto sbagliata. Il Nobel per la medicina nel 2004 è stato attribuito proprio a uno studio sull’olfatto. Richard Axel e Linda Buck sono stati premiati per avere identificato la natura dei recettori molecolari che, nelle cellule olfattive del naso, riconoscono le sostanze odorose e innescano le risposte nervose che portano a dire "che profumo di rose", oppure "che puzza di cipolla"... Anche nell’uomo (considerato sul piano olfattivo evolutivamente un minorato, un microsmatico), questo senso negletto è in fase di grande rivalutazione, sia per le prestazioni che assolve (nelle relazioni sociali, nel sesso, nel rapporto madre-bambino, nelle preferenze alimentari, e così via), ma anche per il suo ruolo nella coloritura emotiva delle esperienze, oggi molto in voga... Oggi ben pochi condividerebbero il verso di Chesterton "sono tutti senza naso/i caduti figli di Eva". E’ giusto considerare l’olfatto come il senso delle emozioni: per la sua penetranza diretta alle regioni nervose che controllano le funzioni emotive e motivazionali, per la sua stabilità in memoria. Una recente ricerca, pubblicata sui Proceedings della National Academy of Sciences USA (PNAS, volume 102, pagine 7356-7361), getta un ulteriore sasso in piccionaia. Un gruppo del Karolinska Institutet di Stoccolma, guidato da un nota esperta di imaging cerebrale, Ivanka Savic, dimostra che feromoni (molecole preposte alla comunicazione chimica all’interno della specie) possano innescare risposte specifiche differenti nei due sessi. Derivati degli estrogeni, contenuti nelle urine femminili, stimolerebbero selettivamente il cervello dei maschi, mentre derivati del testosterone,contenuti del sudore ascellare, innescherebbero risposte specifiche nelle donne. I dati ottenuti con tomografia ad emissione di protoni e con la risonanza magnetica, appaiono solidi e convincenti. Lo studio presenta però altre due novità importanti. La prima, che ha ovviamente richiamato l’attenzione giornalistica, si riferisce ai risultati ottenuti saggiando in parallelo un gruppo di maschi omosessuali. Ebbene, queste persone mostravano una riposta simile a quella delle donne, attivando regioni cerebrali profonde (ipotalamo, area preottica) in presenza dei derivati del testosterone. Un’altra novità è la dimostrazione che gli stimoli odorosi vengono elaborati in numerose aree cerebrali e solo alcune sono specificamente attivate dai feromoni. Le domande che possono nascere sono varie. Come vengono recepiti questi feromoni? Che relazione c’è fra i risultati della Stavic e le ipotesi sulle basi biologiche dell’omosessualità? Alla seconda domanda è relativamente facile rispondere. Lo studio citato è stato condotto su individui adulti, con un’ampia esperienza sessuale e quindi non si possono affatto escludere fenomeni di apprendimento olfattivo. Sulla prima, le idee sono controverse: secondo alcuni studi potrebbe esistere anche nel naso dell’uomo, come in altri mammiferi, un organo specializzato nella recezione dei feromoni (organo vomeronasale. Ricerche più recenti suggeriscono viceversa che recettori molecolari per i feromoni effettivamente esistano, ma siano presenti nella mucosa olfattiva principale. In ogni caso, l’iperbole "colui che domina gli odori, domina il cuore degli uomini" del libro "Profumo" di Suskind sembra contenere robusti elementi di verità. Come canta Gianna Nannini: "voglio il tuo profumo"... Aldo Fasolo