La Stampa 01/06/2005, pag.15 Francesco Grignetti, 1 giugno 2005
Izzo ha ucciso le due donne solo per sesso. La Stampa 1 giugno 2005. Roma. Le indagini della Procura di Campobasso sono finite
Izzo ha ucciso le due donne solo per sesso. La Stampa 1 giugno 2005. Roma. Le indagini della Procura di Campobasso sono finite. Il duplice omicidio di Angelo Izzo nella villetta di Ferrazzano, vicino a Campobasso, fu premeditato, crudele e a sfondo sessuale: l’hanno spiegato ieri il procuratore capo Mario Mercone e il sostituto Rita Caracuzzo. "Sono esclusi - sostiene poi Domenico Farinacci, il capo della Squadra Mobile di Campobasso - moventi di natura economica e legati ad una vendetta". Chiarita la dinamica del doppio assassinio, che peraltro è pacifica, e Izzo stesso l’ha pienamente confessato, restava il dubbio sul movente. Un mese di indagini è servito forse a capire meglio il contesto psicologico. E ora si può dire: Izzo disprezzava le due donne, Valentina Maiorano e sua madre Maria Carmela. Perché Izzo odia le donne. E perciò le ha uccise. Disprezzava anche il suo "amico" di carcere, il mafioso Giovanni Maiorano, a cui ha ucciso moglie e figlia, e a cui ha rubato i risparmi. Ma quest’ultimo è un particolare quasi ininfluente. Angelo Izzo aveva del tutto subornato i Maiorano. Si fidavano ciecamente di lui. E l’uomo ne approfittava. "Un poveraccio", la definizione più gentile. "Puttana" e "puttanina", poi, i nomignoli che aveva affibbiato a madre e figlia. Ma dalle lettere che Giovanni Maiorano scriveva alla moglie e a Izzo emerge che il detenuto ne era completamente succube. Se le beveva tutte, anche le panzane più grosse. "In fondo - scriveva a gennaio il detenuto alla moglie - volevo dirti che 6-7 mila euro non sono niente, non ti spaventare, alla fine ti ritrovi un ristorante già funzionante". Quella del ristorante da inaugurare nel Beneventano era appunto una delle tante fantasie con cui Izzo soggiogava i Maiorano. Un’altra era l’idea di un supermercato da aprire a Campobasso, ma depositando i soldi in Austria, e poi aprendo una società di diritto lussemburghese per evadere il fisco. Izzo parlava, i Maiorano ascoltavano a bocca aperta tutti quei paroloni. Figurarsi, gente semplice, a malapena istruita. Da un’altra lettera a Maria Concetta: "Io e Angelo avevamo calcolato che entro Natale del prossimo anno la nostra parte sarebbe stata di circa un milione di euro, ecco perché in una mia lettera ti dissi che dovevi imparare a prendere l’aereo...". Ai primi di aprile, invece, Izzo aveva intimamente deciso che quelle due donne "opprimenti" andavano soppresse. Faceva discorsi francamente agghiaccianti. Il pastore evangelico Dario Saccomani ha ricordato una cena di qualche settimana prima: "Izzo ha raccontato come si seppellivano i cadaveri. Disse che si scavava una buca, i cadaveri si mettevano dentro un sacco e poi era importante occultare bene la superficie". Andò proprio così. Tremendo è scoprire che Izzo, il quale non piaceva per nulla alla polizia di Campobasso, era tenuto sotto osservazione (e intercettato) da quattro mesi. L’omicidio praticamente avvenne sotto il naso dei poliziotti. Addirittura era stata intercettata la telefonata di Izzo al complice Palaia qualche minuto prima che arrivassero le donne all’appuntamento fatale: alle 12,36 Izzo era già al luogo dell’incontro, davanti all’hotel Roxy. "Pronto, Luca, sto al Roxy". "Ah, già lì, e allora sto arrivando, dai...". "Ok. Potresti arriva’ pure proprio qui davanti, tanto è tutto ok". Un’ora dopo, le due donne erano già morte. Uccise in maniera atroce. C’è la confessione di Luca Palaia: "Izzo impugna la pistola, fa venire la signora in cucina e le dice di stare in silenzio, di non preoccuparsi, di sdraiarsi per terra. Mi ha fatto quindi mettere le manette dietro la schiena, ho legato i piedi con del nastro da imballaggio, ho legato anche le mani per sicurezza, con il nastro ho chiuso la bocca ponendo due pezzi senza fare il giro della testa, ho chiusi gli occhi con il nastro. A questo punto Izzo si siede con tutto il suo peso sulla signora, le passa il laccio emostatico intorno al collo e la strangola". Gelido. Con la ragazzina le cose andarono diversamente: è stata trovata nuda (basta per far scattare la violenza sessuale), probabilmente c’è stato qualcosa di più e di peggio. Probabilmente Izzo l’ha costretta a un rapporto orale. Poi ha strangolato anche lei. Palaia raccontò all’altro complice: "La piccola era proprio dura a morire". I giudici si raccomandano di non concedere gli arresti domiciliari a nessuno dei tre. Francesco Grignetti