varie, 1 giugno 2005
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Forlan Diego
• Montevideo (Uruguay) 19 maggio 1979. Calciatore. Dal 2011/2012 all’Inter. Con la nazionale ha vinto la Coppa America 2011 ed è stato 4° ai Mondiali 2010 (Pallone d’oro del torneo), con l’Atlético Madrid ha vinto nel 2010 Europa League e Supercoppa europea. Quinto nella classifica del Pallone d’Oro 2010, 19° nel 2009, nomination anche nel 2005. Scarpa d’Oro 2005 e 2009 • «[...] era uno scarto del Manchester United: una quarta quinta punta della rosa di Alex Ferguson. Tre stagioni, pochi minuti, pochissimi gol: 10 in tutto. Per i Red Devils era una scommessa persa. Un anno dopo è la Scarpa d’oro europea, parimerito con Henry, con 25 gol all’attivo. Un bottino che al Manchester avrebbe messo insieme in sette anni, a quelle medie. La trasformazione è avvenuta al Villarreal, squadra che in Spagna, visto il colore della divisa, chiamano il “sottomarino giallo” [...] primo uruguaiano a diventare “Pichichi” dopo Osmaron Da Silva [...] Era arrivato con pochi clamori e, per dirla tutta, accolto dai tifosi con scetticismo: di Forlan si ricordavano i lunghi capelli biondi, ma gol, pochini. Il Villarreal, del resto, lo aveva preso a prezzi di saldo: 3 milioni di euro, contro gli 11 pagati dal Manchester United tre anni prima per strapparlo all’Independiente. Una vera e propria svalutazione. Causata da otto mesi, i primi a Manchester, senza realizzare una rete, e poi da un impiego col contagocce. Nei programmi dei Red Devils doveva sostituire Andy Cole, e lo presentarono come un nuovo Klinsmann. Della sua storia inglese rimane invece un gol decisivo a Anfield, un altro al Chelsea, e poco più. Arrivato a Vila Real dopo un preliminare Champions con la maglia dello United, che lo ha privato della campagna Uefa dei valenciani, ha trovato un allenatore cileno, Manuel Pellegrini, che ha subito creduto in lui, una squadra ambiziosa e gli assist di Riquelme, il talento argentino in prestito per il secondo anno dal Barça. Dei 24 gol su azione della “Bruja” Forlan (1 rigore), più della metà nascevano da un passaggio del fantasista. Forlan, però, è uno che i gol li sapeva fare anche da solo. Il calcio è un’eredità paterna: il padre Pablo è stato nazionale uruguaiano e protagonista in due coppe del Mondo. Giovanissimo, a 15 anni, Diego espatriava per entrare nelle giovanili dell’Independiente, in Argentina. Nel 1998, a 19 anni, l’esordio in prima squadra, poi con 30 gol in una stagione e mezza si guadagnò le attenzioni europee. [...] La sua professionalità, del resto, non era mai stata in discussione. Stupiva, piuttosto, la sua sobrietà: pochi grilli per la testa, nessun lusso. A lungo, a Manchester, girava con una Peugeot 206 e le uniche vere spese “folli’ erano per rendere accessibile la sua villa ai disabili. E in particolare alla sorella, costretta su una sedia a rotelle da quando Diego era Dieguito, un bambino. [...]» (Valerio Clari, “La Gazzetta dello Sport” 1/6/2005).