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 2005  maggio 23 Lunedì calendario

I pionieri-cavia dell’innovazione. Il Sole 24 Ore 23/05/2005. "Da quando stiamo insieme"? Il quesito è posto con insistenza quando coppie da poco formate devono decidere quale giorno dovrà scandire gli anniversari della loro storia d’amore

I pionieri-cavia dell’innovazione. Il Sole 24 Ore 23/05/2005. "Da quando stiamo insieme"? Il quesito è posto con insistenza quando coppie da poco formate devono decidere quale giorno dovrà scandire gli anniversari della loro storia d’amore. La domanda, quasi sempre, scatena altri interrogativi sulla metodologia. Alcuni fanno riferimento alla dottrina del primo bacio, altri a quelli del primo incontro. I più retrò risalgono alla dichiarazione ufficiale. I giovanissimi, conservano il primo sms. E così via. L’esperienza della coppia può essere utile se si azzarda una similitudine con l’evoluzione del rapporto tra cliente e azienda. Dove la pubblicità e la comunicazione presidiano il corteggiamento, l’acquisto di un prodotto o di un servizio accompagnano l’inizio della relazione e dove la soddisfazione fa la differenza tra la fedeltà e il tradimento. Con questa visione un po’ romantica del marketing abbiamo cercato il "primo bacio" tra aziende che hanno dovuto affrontare il debutto sul mercato e i loro primi clienti, che spesso, oltre a essere pionieri dell’innovazione sono stati delle vere e proprie cavie. Come Francesco Mancini che compirà 88 anni il prossimo 5 giugno e abita a Leinì, in provincia di Torino. Oggi è il primo abbonato Rai in vita: il suo numero di codice progressivo è il 35. Francesco ha lavorato come artigiano di pellicce: "Ho fatto l’abbonamento Rai nel 1954 - racconta -. Eravamo quattro figli e ricordo che avevamo messo la televisione in cortile perché nessun altro nel circondario aveva una Tv. Guardavamo "Lascia o raddoppia", le comiche di Stanlio e Ollio ma anche lo Zecchino d’Oro perché avevo tre figli piccoli, Guido, Luciana e Marinala". Francesco è, insomma, il vero Bonolis degli abbonati Rai: "Ora guardo la tv con mia sorella Adalgisa, che ha cento anni". Tra i pionieri, inseriremmo con certezza i possessori di una carta di credito negli anni 70. Ma come considerare Ettore Abbondanza che ne ha una della Diners in portafoglio dagli inizi degli anni 60? Ingegnere, assunto in Mediobanca, chiese la carta perché "avevo capito che era un sistema di pagamento molto comodo". Ma ammette che "poi, forse, era anche un segno di distinzione, dato che non ce l’aveva nessuno". Ettore Abbondanza ha un po’ tutte le caratteristiche dei veri pionieri: "Mi occupavo di informatica ed ero uno dei pochi a conoscere i computer grazie a un periodo di lavoro in un centro di ricerca negli Stati Uniti, dove si utilizzavano calcolatori di ultima generazione". E lui stesso si definisce un "futuribile attratto dai prototipi", che apre la strada e poi si occupa di altro. Per non smentirsi, è stato uno dei primi a realizzare uno studio di una banca dati dei "negativi" per avviare il credito al consumo. Ma poi, la carta di credito, l’avrà usata? "Poco, perché alla fine preferisco usare i contanti o effettuare transazioni via Internet". Paradossi degli innovatori. Tra i quali annoveriamo, pur con accadimenti più recenti anche Uberto Rimoldi, autotrasportatore della Provincia di Como e primo possessore di un Telepass dal 1983, Fabio Scardovi che, anticipando anche Megane Gale, è risultato il primo abbonato della telefonia mobile dell’allora Omnitel, Carlo Ravizza, primo abbonato al servizio di e-mail gratuito di Virgilio e Davide Famoso, pioniere della banda larga e primo abbonato di Fastweb. Entriamo anche nelle loro storie. Tra i primi sei abbonati al Telepass di Autostrade, tre sono milanesi e tre di Como. Curiosa la presenza nel pacchetto dei pionieri del pedaggio automatico dell’Ascom milanese, l’Associazione commercianti di via Clericetti. Ma il primo abbonato, per evidenti questioni di cabala, è Umberto Rimoldi, autotrasportatore di Mozzate, alle porte di Como, oggi 53enne, il cui Telepass risulta "acceso" nel novembre 1983. "Avevo già la mia Viacard. Sono stato poi sorteggiato durante una promozione per il Telepass e ora non me ne stacco più. Trasporto tubi oleodinamici e per l’industria. Sono tutto il giorno sul camion, faccio 600 chilometri al giorno e il Telepass mi è indispensabile". Ma appena puolla tutto, camion, autostrade e Telepass, e va in bicicletta o a fare passeggiate in montagna. Un 38enne bolognese, Fabio Scardovi è, invece, il primo abbonato Omnitel (oggi Vodafone). Ha attivato la sua linea nel giugno 1996. Ex operatore di moda, ora, come libero professionista, lavora nella comunicazione del turismo in Emilia Romagna, in particolare a Rimini. "I telefoni mobili erano dei cipolloni tremendi, ma per me sono stati la salvezza. Con loro ho iniziato la mia attività. Ricordo che avevo alcuni amici appassionati di elettronica e nuove tecnologie che mi consideravano possessore di uno status symbol".  un altro libero professionista, Davide Famoso, ad aver anticipato tutti come abbonato di Fastweb nel 2000. milanese e ha 29 anni. Lavora nell’ideazione e commercializzazione di video, prodotti multimediali, cd e dvd. "Stavo comprando casa nell’ambito del progetto Città Duemila, a Rogoredo. Ci hanno prospettato la possibilità di Fastweb e della fibra ottica quando gli altri stavano cominciando con l’Adsl. Io, dopo aver fatto computer grafica, avevo già necessità di navigare in Internet e trasferire file piuttosto pesanti. Ho fatto il contratto, ho provato e sono soddisfatto della scelta perché è quello che faceva al caso mio. Ora scambio file di decine di Mega con i miei collaboratori, senza essere fisicamente presente, e il lavoro fila via liscio". Stesso settore e storia simile anche per Carlo Ravizza, 40enne milanese e progettista meccanico, primo utente della posta elettronica del portale Virgilio. "Era il 1999 e volevo utilizzare qualche servizio di e-mail. Ma mi bloccava un po’ l’inglese. Così quando ho avuto la possibilità di farlo con un operatore italiano non ho esitato". Fabio Grattagliano