Varie, 31 maggio 2005
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Patrick Danica
• Roscoe (Stati Uniti) 25 marzo 1982. Pilota • «[...] È stata la prima ragazza nella storia a essere in testa nella 500 Miglia di Indianapolis, raggiungendo la media record in prova sul giro di 373 chilometri orari. Gareggiando dal 2005 per due anni per il team dell’anchorman televisivo David Letterman e poi per la squadra Andretti Green [...] ha rotto un tabù, aggiudicandosi la corsa di Motegi. Nessuna donna aveva mai vinto in Formula Indy [...] sa bene cosa è il marketing, ha atteggiamenti da pin-up [...] anche se è alta poco più di 1 metro e mezzo e pesa 45 chili [...] è molto carina. Capelli neri, fisico snello, compare sulle copertine delle riviste in pose provocatorie e sexy. Anche Sport Illustrated l’ha chiamata per un servizio fotografico con succinti costumi da bagno, nel quale si lascia davvero poco spazio all’immaginazione. [...]» (Cristiano Chiavegato, “La Stampa” 19/2/2009) • «[...] a 10 anni già guidava, a 15 aveva vinto tre campionati nazionali di kart; a 16 emigrava in Inghilterra per farsi le ossa e costruirsi un futuro da campionessa in America [...] Quando sveste la tuta da pilota, gira con minigonne vertiginose, esponendo gambe da soubrette e uno sfolgorante sorriso che le hanno fatto guadagnare richieste per posare su riviste di mezzo mondo. Intanto presenta un programma in tv sponsorizzata da David Letterman, che, assieme a Rahal, è il padrone della sua scuderia. Per riuscire a mantenersi in Gran Bretagna, i primi due mesi dormì su un divano, ospite di una dipendente della Jaguar. Quando Rahal parla di quella esperienza dice: “Le gare in Inghilterra equivalgono a una rissa da strada”. E Danica era riuscita a sopravvivere, anzi aveva fatto molto di più: era riuscita a piazzarsi seconda nel F. Ford Festival, il miglior risultato mai ottenuto da un pilota americano, a prescindere dal sesso. [...]» (Massimo Lopes Pegna, “La Gazzetta dello Sport” 31/5/2005) • «[...] La ragazza ha scelto la velocità seguendo la sorella Brooke. E quando quest’ultima, dopo una gara con quattro incidenti, ha preferito darsi alla medicina, Danica ha capito che quella era la sua missione. Ma nessuno voleva darle una macchina da guidare. Così è scappata in Inghilterra. Racconta: “A sedici anni avevo già vinto molte gare di go kart e provavo auto da 250 orari. L’Inghilterra è per l’automobilismo una specie di scuola di strada. Lì devi farti un fegato grosso così: gareggi con uomini e donne e conta solo se vai forte. Mi sono indurita parecchio, i colleghi uomini mi escludevano, ma spesso sentivo i loro meccanici o anche i team manager rimproverarli: ‘Guarda quello che fa Danica e impara’. Ho sofferto molto, vivevo in una topaia, ma lì ho imparato tutto”. Poi il ritorno in America. A darle fiducia è stato un vecchio marpione dell’ambiente, Bobby Rahal, ex pilota formidabile e proprietario della scuderia omonima. È in società con David Letterman, il celebre conduttore televisivo originario di Indianapolis, che [...] ha ammesso: “Sono all’anti ca e onestamente non so se avrei assunto Danica. Ma Bobby si è assunto la responsabilità. E vi confesso: Bobby è un genio”. Danica, appena 1 metro e 52 di curve al posto giusto, ha cominciato a farsi notare [...] sulle pagine di un celebre mensile per uomini. Foto piuttosto sexy al punto che l’ultima cosa che ti verrebbe in mente è di farle parcheggiare l’auto. Scherza: “Con il casco in testa non importa se se un uomo o una donna. Sei qualcuno che vuole vincere. La sensibilità di guida, il coraggio e il piede sul pedale non hanno sesso”. [...]» (Riccardo Romani, “Corriere della Sera” 31/5/2005).