30 maggio 2005
Concepire l’idea negli Stati Uniti, progettarla in Polonia, produrla in Israele. Nel mondo del lavoro nell’era del commercio globale il professionista non avrà più gli orari del luogo in cui vive, ma quelli nel quale la sua compagnia fa affari
Concepire l’idea negli Stati Uniti, progettarla in Polonia, produrla in Israele. Nel mondo del lavoro nell’era del commercio globale il professionista non avrà più gli orari del luogo in cui vive, ma quelli nel quale la sua compagnia fa affari. Perché la parola d’ordine è delocalizzare, per abbattere i costi e massimizzare i profitti (un programmatore cinese costa la metà di uno americano, un ingegnere polacco guadagna in media 2000 dollari, un quinto di di uno americano). Il risparmio? Secondo le stime della Casa Bianca, quasi 2 miliardi di dollari. I manager che rispondono positivamente vengono premiati con orari flessibili, lunghe pause per il pranzo, cellulari e macchine aziendali. «Sono palliativi che servono solo a farti lavorare più a lungo - osserva Raj Jayadev, direttore di ”Debug”, periodico dei lavoratori dell’industria informatica di Silicon Valley». Il prezzo da pagare? Problemi di salute e un turn over altissimo fra i manager, con la difficoltà di rimpiazzare chi esce.