Chiara Palmerini, ཿPanorama, 02/06/2005, pag. 161, 2 giugno 2005
Somiglia al robot C1P8 di ”Guerre Stellari”, quello piccolo e tarchiato, è leggermente più alto (un metro e mezzo), pesa 150 chili, squittisce alla stessa maniera, si muove sulle ruote
Somiglia al robot C1P8 di ”Guerre Stellari”, quello piccolo e tarchiato, è leggermente più alto (un metro e mezzo), pesa 150 chili, squittisce alla stessa maniera, si muove sulle ruote. E segue con lo sguardo le persone, cioè gli è stato insegnato a riconoscere le facce. Per lui i ricercatori dell’Università di Pisa, che ci hanno lavorato per due anni, non pensano infatti a impieghi nello spazio, ma ad un futuro da receptionist nell’ateneo toscano. Si chiama R2d2 (il nome originale che il robot ha in ”Star wars”) ed è un droide costruito con i pezzi di due normali pc. In più ci sono sensori a infrarossi e a ultrasuoni, bussola, microfoni, una telecamera. «Durante l’addestramento - ha raccontato Antonio Cisternino, uno dei papò del robot, - è capitato che scambiasse per un volto umano l’immagine di un’architettura di Antonio Gaudì su una t-shirt». Il progetto è stato finanziato per 60 mila euro dalla ”Microsoft Research” di Cambridge.