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 2005  maggio 30 Lunedì calendario

Badini Carlo

• Maria Bologna 2 giugno 1925, Bologna 19 aprile 2007. Sindacalista Cgil, iscritto al Psi, a 26 anni nella giunta provinciale di Bologna. Nel 1964 diventa sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna, per 13 anni. Sovrintendente del Teatro alla Scala dal 1° marzo 1977 al 30 settembre 1990, 13 anni di straordinario impegno, segnati dall’improvvisa morte a 17 anni dell’unico figlio, Paolo. Lascia la Scala in attivo: 20 miliardi di lire. stato presidente nazionale dell’Agis e membro della Commissione ministeriale per la musica • «[...] il Grande Timoniere della Scala [...] Quel ”Timoniere” non presume affinità con Mao tse-tung. Allude alle tempeste nelle quali Badini si trovò subito a navigare succedendo nel 1977 al leggendario Paolo Grassi, che lasciava il teatro milanese per la presidenza della Rai. Appena insediato, a Milano si mormora che sia venuto ”a distruggere la Scala” sebbene, sovrintendente del Comunale di Bologna, in tredici anni l’abbia trasformato in uno dei più vitali enti lirici italiani. Alla Scala entra alle dieci, ne esce a mezzanotte. Appena in ufficio, sfilata la giacca, si rimbocca le maniche. Carreras e la Cotrubas cantano La bohème diretta da Prêtre. La tensione politica in Palazzo Marino si riverbera sul teatro dirimpettaio. La democrazia cristiana all’opposizione scatena polemiche sui guadagni di Claudio Abbado, direttore di sinistra. ”Colgo l’esigenza di fare della mediazione uno strumento per progredire”, ripete Badini. Avrà fin troppe occasioni per esercitarsi. Terrà Abbado fino all’86 stretto alla Scala, dove ritorna direttore artistico il prestigioso Siciliani, dove nel 1978 si celebra splendidamente il bicentenario, dove il presidente Pertini viene ogni anno, dove nell’81 Riccardo Muti entra per la prima volta quale direttore di un’opera - Le nozze di Figaro trionfali con Strehler -, dove nell’83 per la prima volta con Wojtyla entra un papa. Dopo tredici stagioni, nel 1990 Badini lascia, diventa presidente dell’Agis, poi perde il conto delle cariche e degli anni, finchè non definisce ”follia senile” l’ultima che ha combinata con Claudio Abbado, l’Accademia Filarmonica e Fabio Roversi Monaco presidente della Fondazione Carisbo: l’ideazione dell’Orchestra Mozart, nata in tempo per celebrare nel 2006 i 250 anni di Wolfgang. [...]. Qual è il suo ricordo più forte di tanti anni di teatro musicale? ”Una cambiale firmata da me sovrintendente e dalla maggior parte dei lavoratori del Comunale di Bologna. Eravamo nel 1965 o ”66, i contributi pubblici tardavano, le banche non ci accordavano più aperture di credito, la cassa era maledettamente vuota e le spese tante. Una banca si dichiarò disponibile a darci il denaro necessario a fronte di garanzie: firmammo la cambiale” [...]» (Alberto Sinigaglia, ”La Stampa” 30/5/2005).