Fonti varie., 23 maggio 2005
Anno II - Settantesima settimanaDal 16 al 23 maggio 2005Afghanistan. Mentre scriviamo, la milanese Clementina Cantoni, di 32 anni, è ancora nelle mani del suo rapitore Timor Shah
Anno II - Settantesima settimana
Dal 16 al 23 maggio 2005
Afghanistan. Mentre scriviamo, la milanese Clementina Cantoni, di 32 anni, è ancora nelle mani del suo rapitore Timor Shah. Costui è un ex poliziotto dell’epoca talebana, trasformatosi poi in bandito al cambio di regime. Ha praticamente tutta la famiglia in galera. Chiede, per rilasciare Clementina, che siano fatti uscire di prigione sua madre e due complici. Il governo afgano, e anche il popolo di quel paese, hanno reagito con grande forza al sequestro: Karzai ha proclamato più volte che le autorità afgane faranno di tutto per liberare la Cantoni, il sequestro occupa le prime pagine dei giornali e le aperture dei tg, ci sono state molte manifestazioni di donne che agitavano la foto della Cantoni chiedendone la liberazione. In Italia, invece, il sequestro non ha suscitato le stesse emozioni e proteste dei sequestri Sgrena o delle due Simone. Clementina Cantoni è infatti soltanto una donna che si dedica all’Afghanistan senza appartenenze politiche dichiarate e senza far parte in alcun modo del nostro circuito dei media. Pochissime le sue foto in circolazione, quasi inesistenti le immagini tv precedenti il sequestro (che abbondavano negli altri casi).
Prigioni. Il sequestro della Cantoni ha riportato in primo piano la condizione in cui gli americani tengono i loro prigionieri di guerra. Prigionieri afgani sarebbero stati torturati nel carcere di Bagram, dove, secondo il New York Times, almeno due detenuti sono morti per sevizie. Indignazione nel mondo arabo hanno suscitato anche le foto di Saddam in mutande, stampate dall’inglese "Sun" e dall’americano "New York Post". Si tratta di immagini rubate, che purtroppo ribadiscono ai musulmani la sensazione che gli americani vogliano non solo sconfiggerli, ma anche umiliarli.
Bisarche. Lo sciopero delle bisarche continua: i padroncini dei camion che trasportano automobili chiedono ai loro committenti aumenti del 10 per cento. I committenti offrono il 5. La Fiat ha ferme nei piazzali 40 mila automobili, ha dovuto mettere in cassa integrazione più di ottomila lavoratori e ha annunciato che chiederà i danni. Le auto delle altre marche che non si possono consegnare sono centomila.
Corriere della sera. Stefano Ricucci, giovane immobiliarista romano e prossimo sposo di Anna Falchi, sta comprando da molte settimane azioni Rcs, la società che possiede il "Corriere della Sera". Ha raggiunto a questo punto una quota del 13,5 per cento, divenendo di fatto il primo azionista del Corriere, insieme a Mediobanca. Questi acquisti hanno fatto salire il titolo Rcs oltre i 6 euro, un prezzo che gli analisti considerano assurdo: la società, secondo loro, non vale più di quattro euro ad azione. Come mai allora Ricucci continua a comprare senza badare a spese e anzi ha dichiarato di voler raggiungere al più presto la quota del 15 per cento? Nessuno sa rispondere a questa domanda. La proprietà del "Corriere della Sera" è infatti blindata in un patto di sindacato che riunisce quindici soci e controlla più del 50 per cento dell’azienda. Comprare senza speranza di entrare nel patto sembrerebbe inutile. Un patto di sindacato è infatti un’alleanza che non si può rompere senza incorrere nei rigori della legge: in pratica i 15 soci che vi aderiscono si sono vincolati a comportarsi come se fossero un solo azionista. I 15, ricordiamolo, rappresentano il meglio dell’industria e soprattutto della finanza italiana: Banca Intesa, Mediobanca, Fiat, Della Valle, Ligresti, Capitalia, ecc. Ci sarebbe una sola strada per far decadere i patti del sindacato: lanciare un’Opa. Potrebbe la Fiat, nelle condizioni in cui si trova, rifiutarsi di incassare 500 milioni di euro? E d’altra parte Ricucci ha davvero tutti i soldi che ci vogliono per un’operazione del genere o c’è qualcuno che manovra dietro di lui? Gli osservatori giurano che almeno uno dei 15 soci del patto ha di sicuro già tradito e si prepara a vendere. A Milano, Ricucci viene visto con tale orrore che la redazione del "Corriere" ha scioperato per un giorno contro di lui, come se lo sciopero, in una società libera, potesse impedire a un privato cittadino di comprarsi in Borsa tutte le azioni che vuole al prezzo che vuole.
Cicoria. Francesco Rutelli, parlando a Roma all’assemblea federale della Margherita, ha pronunciato un violento discorso contro la lista unica del centro-sinistra e il predominio dei Ds nella coalizione. Ha poi fatto votare, e passare col 75 per cento dei sì, la decisione di presentarsi alle elezioni del 2006 col proprio simbolo, e quindi di fatto fuori dell’Ulivo, nella quota proporzionale delle elezioni per la Camera. Sua frase clamorosa: "Non sono stato per tre anni a pane e cicoria per consegnare il partito a Fassino!". Non si tratterebbe, in termini pratici, di una decisione così tremenda: Rutelli e i suoi si presenteranno uniti alle altre forze del centrosinistra in tutti i collegi del Senato e nel 75 per cento di quella della Camera, tutti seggi che si assegnano col maggioritario. In teoria perciò la piccola quota del proporzionale dove la Margherita vuol correre da sola non sarebbe un gran problema. E’ invece una decisione grave dal punto di vista politico: il partito unico è un pallino di Prodi e di Fassino e avergli detto un "no" così forte è di fatto un attacco frontale a Prodi, che infatti ha parlato di "suicidio politico". E’ persino possibile che si arrivi a una scissione, con Prodi che presenta una lista a suo nome formata dai fuoriusciti della Margherita. Lo scorso settembre Prodi, parlando alla festa della Margherita di Monopoli, disse che la migliore qualità di Rutelli l’aveva scoperta Sophia Loren: "è ’nu bello guaglione". Come è evidente, i due non si possono vedere, e tutte le volte che Rutelli tuona contro l’egemonia dei Ds, sta in realtà parlando contro Prodi.
Lega Sud. Euforia nel centro-destra per la vittoria a Catania, dove il medico di Berlusconi, Umberto Scapagnini, ha sconfitto il candidato del centro-sinistra Enzo Bianco. Il voto è importante soprattutto perché ha fatto venire alla luce le potenzialità delle liste locali: a Catania, due capipopolo assai abili (Raffaele Lombardo, ex Udc, e Nello Musumeci, di An ma in rotta col partito), mettendo insieme parecchie liste catanesi hanno portato a Scapagnini e Berlusconi una valanga di voti, prosciugando i suffragi sia della sinistra che della destra e mostrando quanto consenso potrebbe raccogliere un’eventuale Lega Sud. La Lega Nord ha infatti subito giudicato interessantissimi questi risultati e dichiarato di guardare con grande favore alla nascita nel Mezzogiorno di soggetti politici autonomi da Roma. Berlusconi è poi andato avanti con la sua idea del partito unico. Fini, anche se con molti dubbi, gli ha detto di sì. L’Udc, a quanto pare, sarà costretta a seguire. Del resto, per un partito unico non troppo radicato sul territorio (come è adesso Forza Italia) stringere alleanze in tutt’Italia con gruppi locali è molto più facile.
Casatenovo. A Casatenovo, in Brianza, un caso che ricorda quello di Cogne: Christian Magni, un tornitore di 31 anni, allarmato perché sua moglie non risponde al telefono, corre a casa e la trova nel bagno, immobilizzata col nastro adesivo. Lì vicino, in una vaschetta di plastica piena d’acqua, il loro figlio Mirko di cinque mesi, annegato. La moglie (Maria Patrizio di 29 anni, commessa in una panetteria di Arcore) dice di essere stata aggredita da un malvivente che parlava in italiano. Costui l’avrebbe immobilizzata e avrebbe poi messo a soqquadro la casa per rubare. "Stavo facendo il bagno al bambino che mi è sfuggito di mano ed è annegato". I dubbi degli investigatori sono due: non ci sono segni di effrazione e i polsi di Maria Patrizio erano legati sul davanti.
Cuba. A Cuba s’è svolta un’assemblea di dissidenti col permesso, abbastanza stupefacente, di Castro. Un centinaio di persone che, dopo aver presentato una piattaforma di governo alternativo e ascoltato un messaggio di Bush, hanno gridato "Libertad! Libertad!" senza che la polizia intervenisse. Il regime s’è limitato a non concedere il visto a un gruppetto di diplomatici e a espellere qualche giornalista, tra cui gli inviati del "Corriere" e di "Repubblica", che, fingendosi turisti, erano entrati senza visto.
Bonolis. Paolo Bonolis ha lasciato la Rai per Mediaset, accettando un contratto triennale di 24 milioni di euro netti (8 all’anno). Ha detto che in Rai c’è troppa politica e che non è mai riuscito a parlare col direttore generale Cattaneo. Il programma "Affari tuoi", però, non lo segue, e andrà in onda anche l’anno prossimo su Raiuno. Mistero sul possibile conduttore (Chiambretti ha già risposto di no).
Juventus. La Juventus, grazie al pareggio per 3 a 3 del Milan a Palermo, ha conquistato con una giornata d’anticipo il suo ventottesimo scudetto. Record anche per Capello: è l’unico allenatore ad aver vinto il nostro campionato con tre squadre diverse (Milan, Roma e Juve).