varie, 27 maggio 2005
LUCARELLI
LUCARELLI Guido Lucca 6 febbraio 1934. Ematologo. Padre di Carlo. «[...] ematologo conosciuto in tutto il mondo [...] ex primario di Pesaro [...] ha un figlio, Carlo, molto noto come giallista. Ma nemmeno Carlo, con il suo riconosciuto talento, avrebbe potuto immaginare un intreccio tanto spietato, con ambientazione nel reparto Ematologia, considerato un punto di eccellenza della medicina. Un luogo all’avanguardia che all’improvviso si capovolse in un teatro tragico: nove vite stroncate dal virus dell’epatite B, una catena che è difficile ritenere casuale, il solito prodotto della malasanità. Dunque un giallo, nel quale entrò anche il suicidio di un portantino dell’ospedale, e che finì per risucchiare anche il grande ematologo nell’inchiesta. Lucarelli finì sotto processo per omicidio colposo, secondo i magistrati toccava a lui vigilare sul reparto. Assolto in primo grado, condannato in appello ( 1 anno e 4 mesi). Un tormento [...] cancellato dalla Cassazione, che rimanda la vicenda a un altro giudizio, da tenersi a Perugia. Decisione che si trasforma però un capolinea giudiziario [...] scatterà la prescrizione: non ci sono i tempi tecnici per svolgere in tempo un nuovo processo. [...] ”Sono contento per la soluzione processuale che mi riguarda, ma la sentenza rende giustizia a me, non a quei nove morti. Continuo a pensare che quegli eventi siano stati causati da una tattica intenzionale, indirizzata contro di me e i miei collaboratori”. [...] ora lavora a Roma, direttore scientifico dell’Istituto Mediterraneo di Ematologia, presso il Policlinico di Tor Vergata: ”Curiamo più di cento bambini stranieri all’anno”. [...]» (Vittorio Monti, ”Corriere della Sera” 27/5/2005).