Vera Schiavazzi, "La Repubblica" 25/5/2005, pag. 29, 25 maggio 2005
E’ stato definito "retromarketing" ed è finalizzato a creare un legame affettivo con il prodotto che si ricorda da bambini
E’ stato definito "retromarketing" ed è finalizzato a creare un legame affettivo con il prodotto che si ricorda da bambini. Ed ecco che sul mercato vengono rilanciati marchi di cinquanta o cento anni fa, impostando una campagna basata sul look dell’infanzia o dell’adolescenza di quella categoria di persone cui il prodotto è rivolto. «Il nostro consumatore è il neo padre o la neo mamma - spiega Livio Corradi, direttore marketing di Sangemini - per questo anche noi abbiamo deciso di reinvestire sulla storia raccogliendo in un archivio aziendale tutti i documenti e proteggendo ilo vecchio sito dove si imbottigliava fino a pochi anni fa». E se Danone recupera marchi marginali, come quello dei tre gattini - perfetto per le confezioni di biscotti alla marmellata - Renault per la sua Scénic propone una campagna pubblicitaria ispirata ai figli dei fiori e negli Stati Uniti spopolano i brani di Billie Holliday, mixati dai più grandi deejay contemporanei. I sociologi che dicono? «Rieditando i successi di un tempo - dice Vanni Codeluppi, sociologo e scrittore - si fa leva sulla nostalgia. Cosa c’è di più rassicurante di un auto o di un frigorifero belli tondi come negli anni Cinquanta?».