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 2005  maggio 26 Giovedì calendario

BORROMEO

BORROMEO Lavinia 19 marzo 1978. Moglie di John Elkann (dal 4 settembre 2004), cui ha dato i figli Leone (27 agosto 2006) e Oceano (11 novembre 2007). Stilista (per bambini) • «Bella e algida. Bionda e schiva. Proprio come la madre, l’indossatrice tedesca Marianne Sybille Zota, di cui si sa solo quello che alcuni giornalisti vanno raccontando. Che era distaccata e poco a suo agio nell’ambiente del jet-set. [...] è discendente di Federico Barbarossa e figlia del conte Carlo Borromeo. Appartiene a un casato che ha nello stemma i colori rosso e blu [...] Quando aveva sei anni il padre si separò dalla madre e si unì a Paola Marzotto, la figlia dell’esplosiva contessa Marta, e da lei ebbe altri due figli: Carlo e Beatrice [...]. Insomma, quella dei Borromeo, è una famiglia allargata e felice, in cui sono ottimi i rapporti tra i fratelli, così come quelli con la matrigna o la nonna. Lo dimostra il fatto che Lavinia abbia scelto come testimoni di nozze proprio Beatrice e Carlo, i più giovani del clan, confinando al ruolo di damigelle d’onore le altre due sorelle. La rampolla ha trascorso l’infanzia nella Lomellina, dove la famiglia possiede dei terreni, per poi trasferirsi nella sua adorata Milano. Qui ha frequentato l’International school insieme alla sorella Isabella, imparando l’inglese e allargando la sua rete di amicizie. stata Isabella, proprio durante un viaggio all’estero, a presentare alla sorella l’uomo della sua vita. Lavinia si era recata a Londra, in visita alla sorella maggiore che da tempo era amica di Lapo Elkann. Con la complicità del rampollo Fiat è avvenuto l’incontro tra Yaki e Lav che si sono immediatamente scoperti affini per semplicità, riservatezza e voglia di viaggiare. Una volta tornata a Milano, dove ha vissuto in zona Sant’Ambrogio, Lavinia si è iscritta a scienze politiche all’Università Cattolica e, nel tempo previsto, si è laureata con il massimo dei voti. Nel frattempo la storia con Yaki è continuata, come la sorella maggiore aveva predetto. [...]» (www.tgcom.i 1/9/2004).