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 2005  maggio 25 Mercoledì calendario

Lucia Mannucci, classe 1920, è nata il 18 maggio a Bologna ed è stata la nota femminile del mitico Quartetto Cetra

Lucia Mannucci, classe 1920, è nata il 18 maggio a Bologna ed è stata la nota femminile del mitico Quartetto Cetra. Compagna di musica e d’avventura di Felice Chiusano, Tata Giacobetti e Virgilio Savona, che nel 1944 diventerà suo marito. Quando Lucia, detta Cia, ha 21 anni ha già cambiato tre città (Bologna, Milano, Roma), ma non la passione per la musica. Sono gli anni quaranta, quelli della guerra, della borsa nera, del cinema di Bragaglia, di Camerini, dei telefoni bianchi, di Vittorio De Sica, di ”Parlami d’amore Mariù”, del trionfo della radio. Nel 1942 parte per una lunga tournée con il maestro Semprini e la sua Grande Orchestra Ritmo Sinfonica. L’anno successivo si ritrova in scena con Totò, Elena Giusti, Natalino, Otto, Gorni Kramer, e con il Quartetto Cetra. Che allora era formato da Chiusano, Giacobetti, Savona e da Enrico De Angelis che le avrebbe lasciato il posto nel 1947. Quell’anno, infatti, al teatro dell’Arti di Roma, Lucia Mannucci diventa la vocalist del gruppo. Non è bellissima Cia. Ma è carina, spiritosa e sobria. Niente lustrini e paillettes, neppure un decolleté audace in scena, così come nella vita evita il chiasso e la mondanità. Nei Cinquanta diventa un modello per le anti-Loren, che si pettinano - taglio corto e poco cotonato - e si vestono come lei. Nel 1958 interpreta ”Donna”, il brano clou di ”Un trapezio per Lisistrata”. Senza i Cetra incide decine di canzoni firmate da Kramer, Gaber, da lei stessa ("Vetrina", ”I tigrotti della giungla”, ”L’amore non ha tempo”). Eppure ripete: «E’ vero. Riesco a cantare da sola, ma mi diverto più a farlo con Felice, Tata e Virgilio». Ironiche e nostalgiche, spesierate e maliziose, ecco com’erano le loro canzoni: ”Un vecchio palco della Scala”, ”Un bacio a mezzanotte”, ”La vecchia fattoria’. Quando la tv arriva in Italia, il Quartetto entra dentro quella scatola meravigliosa. E diventa protagonista della Rai di ”Studio 1”. Il gruppo interpreta classici come ”Il conte di Montecristo”, ”I tre moschettieri”, ”Via col vento”, ”Il dottor Jeckyll e mister Hyde”, ”L’Odissea”: tutti rivisitati e corretti in parodia e trasformati in musical da Antonello Falqui. Il quartetto Cetra resiste anche ai tempi della contestazione, non si adegua e per questo diventano alfieri della tradizione, del garbo e della leggerezza. Fino al 1988, quando scompare Tata Giacobetti, seguito, due anni dopo, da Felice Chiusano.