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 2005  maggio 25 Mercoledì calendario

Zavarov Alexander

• Voroshilovgrad (Ucraina) 26 aprile 1961. Ex calciatore. Sesto nella classifica del Pallone d’Oro 1986, ottavo nel 1988, diciassettesimo nel 1987, ventitreesimo nel 1989. In Italia ha giocato con la Juve vincendo nel 1989/90 Coppa Italia e Coppa Uefa. Con la nazionale sovietica è stato nel 1988 vicecampione d’Europa. Con la Dinamo Kiev ha vinto la Coppa delle Coppe 1985/1986. «Nell’Urss e nella Dinamo Kiev di Lobanovski, che misero in scena negli anni Ottanta ”il calcio del Duemila”, di grande rapidità e dai perfetti sincronismi, Zavarov rappresentava la fantasia. [...] piccolo di statura (1,71 per 70 chili), rapido nei movimenti, agile nel dribbling e veloce nel passaggio e nel tiro, Zavarov si era rivelato nello Zaria e poi nel Cska Rostov. [...]» (’Calcio 2000” giugno 2002). «Quando Igor Belanov, centravanti saetta della Dinamo Kiev, vince il Pallone d’Oro nell’86, molti pensano che sia un’assurdità e che il vero asso della divertentissima squadra che ha frantumato l’Atletico Madrid, in una spettacolosa finale di Coppa Uefa, sia quel biondino col numero 10. Riccioluto, scattante, abile nel dribbling e capace di aperture illuminanti, il piccolo ”Sasha” è un genietto del calcio: lo pensa anche la Juventus che ha il problema di sostituire, in campo e nel cuore dei tifosi, sua maestà Platini. Si segue dunque la pista sovietica e portarlo in Italia non è semplice. Purtroppo i tempi non sono maturi e il ragazzo non si ambienta: il suo talento sopraffino rimane estraneo alla squadra. [...]» (Dizionario del Calcio Italiano, a cura di Marco Sappino, Baldini&Castoldi 2000). «[...] sembrava destinato a una carriera sensazionale [...] Alla Juve di quel giocatore che aveva strabiliato in Ucraina non si vide neanche l’ombra. Nel 1990 passò al Nancy, in Francia, dove poi ha messo le radici. [...]» (Pascal Vanetta, ”Calcio 2000” dicembre 2003). «[...] tutti sanno che Zavarov arriva su intervento diretto dell’Avvocato... [...] un Boniperti coscienzioso e vagamente tranquillo, commentava: Nessun acquisto è dichiaratamente impossibile, basta avere pazienza. E intanto confermo Laudrup: sarà il nostro straniero anche per questa stagione. Tradotto in parole sciolte: contiamo di arrivare a Zavarov, ma se ne parla l’anno prossimo. E insieme alla conferma di Laudrup (esattamente come era successo con Brady prima dell’arrivo di Platini) scatta l’acquisto di Rui Barros. A questo punto, però, l’insofferenza dell’Avvocato diventa la voglia matta di rifare l’82: allora Platini, oggi Zavarov. [...] Giuliano, ufficialmente in vacanza a Fenestrelle, viene spedito a Mosca, con l’imperativo categorico di tornare con il contratto di Zavarov. Poco importa che Zoff stia già impostando una squadra bloccata sui tre stranieri a disposizione. Poco importa anche l’avversione di Boniperti a un acquisto destinato a squilibrare profondamente il gruppo [...]» (Licia Granello, ”la Repubblica” 12/8/1988).