Alessio Altichieri, "Corriere della Sera, 17/5/2005, pag. 22; Maria Chiara Bonazzi, "La Stampa, 17/5/2005, pag. 12; Carolina Stupino, "Il Messaggero, 17/5/2005, pag. 16; Alessandro Capponi, "Corriere della Sera", 18/5/2005, pag. 14; Marco De Risi, "Il , 17 maggio 2005
"Piano Man", giovane apparentemente di 30 anni, biondo, statura media, visto vagare l’8 aprile sulla spiaggia dell’isola di Sheppey in giacca nera, camicia bianca, cravatta, pantaloni scuri
"Piano Man", giovane apparentemente di 30 anni, biondo, statura media, visto vagare l’8 aprile sulla spiaggia dell’isola di Sheppey in giacca nera, camicia bianca, cravatta, pantaloni scuri. Zuppo. Non risponde alla domande, non parla. Portato al Medway Maritime Hospital di Gilligham non si riesce a capire chi è: non ha documenti, le etichette degli abiti sono strappate e siccome non parla è impossibile stabilirne la nazionalità. Evidente stato di choc, terrore quando nella stanza entra una persona nuova. Qualcuno a un certo punto gli porta una matita e pezzo di carta. Lo sconosciuto disegna un pianoforte a coda e una bandiera forse svedese. Ai medici viene allora in mente che il pianoforte potrebbe significare qualcosa. Lo portano perciò nella cappella e gli mostrano un pianoforte a coda, che tengono lì da tempo immemorabile senza che nessuno lo adoperi mai. Il ragazzo biondo si siede e comincia a suonare. Ogni traccia di spavento o di sofferenza è scomparsa. Va avanti per quattro ore. Tecnica sopraffina, forse la musica era di Ciaikovsij o forse qualche composizione era proprio dello sconosciuto, Lo soprannominano "Piano man", diffondono le foto ai giornali, arrivano 500 chiamate, ma nessuna pare quella giusta. Anche la testimonianza di un mimo polacco di 33 anni, Darius Dydymski, che vive a Roma e dice che il pianista è Steven Masson, "ho lavorato con lui a Nizza, abita lì con la famiglia". La sorella di Masson, interpellata dall’Interpol, ha detto che non è vero.