Varie, 24 maggio 2005
TEODORI
TEODORI Massimo Forcenelle (Ascoli Piceno) 9 settembre 1938. Storico. Americanista • «[...] radicale doc, superlaico, combattente di tante battaglie della commissione P2 [...] diventato compagno di strada di Silvio Berlusconi ”[...] Ero un ragazzo molto precoce. Mio nonno è stato deputato liberale fino al fascismo, mio padre è finito in carcere per antifascismo. Io avevo interessi civili e politici fin da ragazzo. Ero un organizzatore, un agitatore, un creatore di circoli e circoletti, sempre in antagonismo con le parrocchie e con i comunisti. Mi sono scontrato con il vescovo quando avevo 15 anni. Andavo spesso in Inghilterra dove c’erano Bertrand Russell e i primi movimenti antinucleari. [...] sono entrato a gamba tesa nella politica universitaria romana [...] ero il pilastro della sinistra non comunista. Organizzai le occupazioni degli studenti di architettura, nei primi anni Sessanta. Insieme a Pannella, Spadaccia e Mellini rifondai il partito radicale. Poi nel ”66 partii per gli Stati Uniti e diventai amico di tutti i leader dei movimenti della sinistra libertaria. Scrissi una storia della sinistra americana che divenne un best seller. Mi dettero perfino 20 mila dollari in anticipo. Quando tornai, con Pannella cominciammo a risollevare bandiere cui nessuno credeva più, il divorzio, l’anticlericalismo, i diritti delle donne, la liberalizzazione delle droghe [...] nel 1970 ho avuto un gravissimo incidente sulla mia Trumph. Quattro anni di ospedale, tre operazioni, una gamba ricostruita, il rischio dell’amputazione. Poi morì mio padre. Decisi di sposarmi e avere un figlio. Le mie donne? Dacia Maraini: avevo venti anni. Fu molto importante per entrambi. Lei scrisse un libro sulla nostra storia, Viaggio ad Helsinki [...] Poi sono stato con Barbara Spinelli quando lei aveva diciotto anni. Ci lasciammo quando partii per gli Stati Uniti. [...] Ero l’intellettuale dei radicali, aggregavo persone come Angelo Panebianco ed Ernesto Galli della Loggia. Nel 1979 fui eletto deputato. E inventai tante battaglie, anche fuori dalle cose che faceva Pannella. [...] Lui si dedicava alla fame nel mondo, io creai la commissione Sindona. Poi entrai nella commissione P2. Mi ci dedicai con lo spirito di chi non rispetta nessuno, democristiani o socialisti o comunisti”. [...]» (Claudio Sabelli Fioretti, ”Sette” n. 9/2001).