Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  maggio 24 Martedì calendario

BARGNANI

BARGNANI Andrea Roma 26 ottobre 1985. Giocatore di basket. Dei Toronto Raptors (che lo hanno scelto al draft Nba 2006 col numero 1, primo europeo della storia). alto 2.11 e pesa 105 kg. Dopo essere cresciuto nel Trezzano Rosa (minibasket), Treviglio e Stella Azzurra (giovanili), debutta in A il 12 ottobre 2003 contro Livorno, indossando la maglia del Benetton Treviso, squadra con cui ha vinto lo scudetto 2006 • «[...] Andrea Bargnani è un atleta fantastico. Sa far tutto ciò che un giocatore di basket deve saper fare. forte nei rimbalzi, magnifico nelle schiacciate. Sa tirare da tre, ha fatto più del 44% nei play off, ha medie vicine all’ottanta nei tiri liberi. E poi è un giocatore decisivo. Può, nella stessa azione, fare una stoppata incredibile nella sua area e poi trovarsi pronto per un tiro da tre riuscito. [...]» (Walter Veltroni, ”La Gazzetta dello Sport” 30/6/2006) • «Lo chiamano Mago, per quello che ha fatto vedere la prima volta che è sceso in campo con la maglia del Benetton, in un torneo estivo. Ma anche perché dicono assomigli al Mago G della Galbusera. [...] è il prototipo del cestista del nuovo millennio: un 2.10 con la grazia, l’agilità e il tiro da fuori di un’ala piccola, il palleggio di un play, ma al tempo stesso i movimenti spalle a canestro di un pivot. Il giocatore totale, senza limitazioni di ruolo. Il classico atleta che fa impazzire gli scout Nba, che sprecano il termine più abusato del nuovo linguaggio: upside, ovvero potenziale in chiave futura. [...] ”[...] grazie a mia mamma, che mi ha portato a minibasket quando avevo 6-7 anni. Ho iniziato da piccolo e mi è piaciuto subito. In famiglia avevamo un precedente, quello di mio zio, che arrivò sino alla B-1 con la Perugina Jeans. Non ho mai avuto neppure il tempo per pensare ad altri sport. E poi con la mia altezza diciamo che non mi vedevo molto a mio agio su un campo da calcio...” [...]» (Massimo Oriani, ”La Gazzetta dello Sport” 24/572005) • «[...] ”[...]A 5 anni volevo fare il benzinaio: pensavo tenesse per sé tutti i soldi che guadagnava. A12, sognai per la prima volta di diventare un cestista di serie A. Non ne avevo mai visti, per me il basket era la Stella Azzurra. [...] Da piccolo, sciavo bene, ma dopo essere sceso una volta da una pista nera, non l’ho più fatto: troppi rischi. A volte, è un pregio, spesso è un difetto. Sono chiuso perfino con imiei familiari, e a loro non fa piacere [...] Se non capisco un’indicazione, anche la più stupida, la chiedo finché non sono sicuro d’averla assimilata. [...] A13 anni, fui scartato alla selezione del Lazio per il ”Decio Scuri’ [...]”» (Carlo Annese, ”La Gazzetta dello Sport” 2/1/2006).