g. c. g., ཿLa Gazzetta dello Sport 24/5/2005;, 24 maggio 2005
Alan Kennedy, difensore del Liverpool che calciò il rigore decisivo nella finale di Coppa Campioni vinta nell’84 all’Olimpico contro la Roma, dice che allenarsi dal dischetto non serve: «Lo facemmo al nostro centro tecnico, contro i ragazzi della Primavera, e fu un disastro
Alan Kennedy, difensore del Liverpool che calciò il rigore decisivo nella finale di Coppa Campioni vinta nell’84 all’Olimpico contro la Roma, dice che allenarsi dal dischetto non serve: «Lo facemmo al nostro centro tecnico, contro i ragazzi della Primavera, e fu un disastro. Senza la tensione addosso, non riuscivamo a fare centro. Se Joe Fagan, che allora guidava il Liverpool, avesse scelto i rigoristi sulla base di quella sessione, nessuno di noi li avrebbe tirati all’Olimpico. Si possono fare tutti i piani che uno vuole, ma la realtà è che si va ai rigori con 120’ di partita sulle gambe. L’importante è non chiudere gli occhi, e fissare la porta, dopo aver scelto il punto dove mandare il pallone: e all’ultimo istante, calciarlo dalla parte opposta».