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 2005  maggio 22 Domenica calendario

JANNONE Giorgio

JANNONE Giorgio Bergamo 6 dicembre 1964. Politico. Deputato (dal 1994, Forza Italia poi Pdl) • «[...] commercialista bergamasco assai vicino a Tremonti. “È bello, sveglio e ‘buca’ il video”, ha detto di lui il premier, spiegando perché intende trasformarlo nell’uomo-immagine di Forza Italia. [...]» (Barbara Jerkov, “la Repubblica” 22/5/2005) • «Nei prossimi anni lasceranno, dopo 137 anni, la storica sede di Alzano Lombardo, in buona parte già venduta ad un operatore immobiliare bergamasco. Ma per le Cartiere Paolo Pigna, marchio leader nel settore dei quaderni e degli album da disegno, una svolta c’è già stata [...] Per la prima volta la famiglia Pesenti Pigna ha aperto ad un socio esterno: Giorgio Jannone [...] fedelissimo di Giulio Tremonti, impegnato a Montecitorio soprattutto sul fronte della riforma delle banche popolari. Il parlamentare è di casa ad Alzano Lombardo visto che ricopre la carica di presidente del consiglio di amministrazione formato da sole tre persone (oltre a lui, l’avvocato Enrico Felli e il commercialista Giorgio Berta). In occasione dell’aumento di capitale [...] Jannone ha apportato due milioni di euro di denaro fresco. In cambio ha rilevato una quota del 20 per cento. Ed ora il suo ruolo all’interno delle Cartiere non è più solo quello di un amministratore nominato dal socio unico Carillo Pesenti Pigna, ma anche di azionista titolare di un pacchetto tutt’altro che irrilevante. C’è chi legge in questa operazione una dimostrazione di fiducia nel futuro della società. Le Cartiere negli ultimi anni hanno sofferto parecchio, sia per una contrazione del mercato di riferimento che per alcune scelte gestionali non sempre azzeccate. Nel 2005 è arrivato ad Alzano Lombardo come amministratore delegato Franco Tatò. Grazie al lavoro suo e degli altri amministratori, unito allo sforzo fatto dal sistema bancario per dare un futuro ad una delle realtà storiche dell’industria bergamasca, è stato intrapresa la via del risanamento. Il bilancio 2005 si è chiuso con una perdita di 9 milioni di euro. [...]» (Cesare Zapperi, “Corriere della Sera” 18/10/2007).