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 2005  maggio 21 Sabato calendario

Degrada Francesco

• Nato a Milano il 23 maggio 1940, morto a Milano il 21 maggio 2005. Musicologo. «Dovunque si metta le mani in una biblioteca musicale il nome di Francesco Degrada ci viene continuamente incontro: edizioni critiche, collane editoriali, saggi, recensioni, prefazioni, dischi, è incredibile la mole di lavoro che quest’uomo dall’apparenza fragile ma di volontà fermissima è riuscito a compiere in una vita dedicata alla scienza e alla cultura della musica; la sua improvvisa, inattesa scomparsa [...] impoverisce la musicologia italiana di uno dei suoi nomi più illustri e ammirati in tutto il mondo; oltre a privare la vita musicale milanese di una vera colonna portante, non solo per la sua azione dalla cattedra universitaria di Storia della musica, seminario di decine di allievi, ma per la fervida attività di organizzatore e illuminato consigliere di stagioni concertistiche, della Scala, dell’editore Ricordi. Anche lui era stato in qualche modo scoperto da Guido M. Gatti che aveva voluto includere uno dei suoi primi scritti importanti, Voltaire e la musica in un Quaderno della Rassegna musicale dedicato alla Nuova musicologia italiana (1965); molto presto il suo nome s’impose all’attenzione internazionale per le sue ricerche su Pergolesi, liberato da una quantità d’incerte cronologie e di false attribuzioni che si tramandavano da secoli; in un archivio veneziano scoprì il manoscritto della Dirindina, un intermezzo di Domenico Scarlatti che si credeva perduto, la cui prima esecuzione all’Autunno Musicale Napoletano fu diretta da Riccardo Muti, allora esordiente e poi legato a Degrada da una lunga e collaborativa amicizia. Ma sono innumerevoli le scoperte, le puntualizzazioni e le definizioni critiche nel mare della musica settecentesca, di Pergolesi, Vivaldi, Durante, dei due Scarlatti, dell’opera napoletana, perseguite anche come fondatore e direttore del Complesso barocco di Milano e come consigliere dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi e del Pergolesi Resarch Center di New York. Oltre il Settecento ha dedicato saggi tutti di rilievo al grande melodramma italiano, a Verdi in particolare (fondamentali i suoi studi sulla genesi del Macbeth) e la sua ampia visuale di storico e critico si vede bene nella raccolta di saggi Il palazzo incantato dedicati alla tradizione del melodramma dal Barocco al Romanticismo (Discanto edizioni, 1979); aperto a ogni manifestazione di musica viva, ha seguito da vicino, con scritti sempre penetranti, le opere di Nono, Berio, Bussotti. Lo stile critico di Degrada era essenziale, preciso, sempre a segno, al centro dei problemi; come quello dell’uomo: severo ma spiritosissimo, tutto intelligenza al primo contatto, ma subito dopo pieno di una intensa partecipazione umana agli affetti della vita [...]» (Giorgio Pestelli, ”La Stampa” 21/5/2005).