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 2005  maggio 21 Sabato calendario

BIRKENSTOCK Susanne (Susanne Papenbrock). Nata a Bad Honnef (Germania) l’8 febbraio 1971. Imprenditore

BIRKENSTOCK Susanne (Susanne Papenbrock). Nata a Bad Honnef (Germania) l’8 febbraio 1971. Imprenditore. « il sandalo più celebre al mondo. Un oggetto di culto capace [...] di far camminare insieme i figli dei fiori americani e i pensionati tedeschi, anche se gli uni lo calzano a piedi nudi e gli altri sopra i calzini corti. Ne vanno pazzi milioni di Herr Mueller in vacanza e Gwyneth Paltrow, i mondanissimi coniugi Beckham e gli alternativi di ogni età. Ma [...] il sandalo Birkenstock è anche al centro di una guerra senza quartiere. Un’astiosa saga familiare che i giornali tedeschi hanno [...] ribattezzato la ”Dallas sul Reno” e che vede Christian Birkenstock, uno dei tre eredi della venerabile dinastia, duellare a colpi di ingiunzioni e veleni verbali, con la sua ex moglie, la bella e intraprendente Susanne, accusata di sfruttare indebitamente il marchio di famiglia. Separatasi dal marito all’inizio del 2003, la signora Birkenstock ha infatti pensato bene di usare il prestigioso nome da sposata, per fondare un’azienda rivale e lanciare sul mercato una nuova linea di sandali, che ha avuto un buon successo e ha messo in allarme la casa madre, provocandone la reazione. Pure, il divorzio non era stato cattivo o drammatico. Christian Birkenstock e Susanne Papenbrock, si erano conosciuti nel 1989 alle terme di Bad Honnef, il centro balneare del Nord Reno Vestfalia dove sono nati. Erano entrambi diciottenni e fu amore al primo colpo. Si sposarono, si trasferirono nel castello sul Reno di proprietà della famiglia di lui, ebbero anche due figli, ma non mai vissero felici e contenti. ”Ci siamo allontanati poco a poco, alla fine eravamo due perfetti estranei”, ha spiegato Christian. I guai cominciarono sei mesi dopo la separazione, quando la neonata ”Susanne Birkenstock International” montò un’aggressiva campagna di marketing, per pubblicizzare il nuovo prodotto, a suo dire rivoluzionario: battezzato Beautystep, la creatura di Susanne è infatti molto più di un sandalo per donna, promettendo a chi lo indossa anche un clamoroso effetto dimagrante e anti cellulite. A spiegarlo, sui manifesti, negli spot, nei talk show dove veniva regolarmente invitata, era proprio lei, l’avvenente signora Birkenstock, garante della qualità e dell’efficacia dello zoccolo anti cellulite: ”Sto qui personalmente col mio nome”, recitava il suo slogan. L’esito era stato lusinghiero: alla fine del 2004, meno di un anno dal lancio, già 40 mila donne in Germania, Austria e Svizzera avevano comprato un paio di Beautystep. Una cifra modesta, se paragonata ai volumi di vendite della Birkenstock Orthopaedie GmbH, la casa originale, che 40 mila paia di zoccoli li vende ogni giorno e i cui profitti dello scorso anno vengono stimati intorno ai 500 milioni di euro. Ma un segnale ugualmente fastidioso, soprattutto per via di quella rendita di posizione sul marchio. Così [...] Christian e i fratelli si erano rivolti a un tribunale di Colonia per impedire a Susanne di continuare ad usare il nome di famiglia. ”La signora - avevano spiegato i legali - promuove una calzatura che assomiglia ai Birkenstock, ha la stessa funzione e ci fa quindi concor renza. chiaro che sta solo cercando di sfruttare la buona reputazione della casa”. In gennaio, poi, il direttore delle vendite Bernd Hillen aveva scritto una lettera a giornali, negozianti e uomini politici, accusando Susanne, di ”dire bugie per ragioni commerciali”. Era l’apertura di un nuovo fronte, quello dei rimbrotti personali e un po’ volgari: ”Susanne Birkenstock - aveva scritto fra l’altro Hillen - sostiene di aver comprato la casa da dove lei guida la sua azienda. Non è vero. Quella casa è stata un regalo di suo marito, che ha pagato anche per la ristrutturazione”. Una caduta di stile, che anche Christian [...] ammette, senza però cedere di un’unghia sul fondo: ”Io non ho nulla contro il nuovo business della mia ex moglie, solo che non può usare quel nome”. Susanne ha lottato da par suo. Dopotutto, è stata la sua prima linea di difesa, Birkenstock ”è ancora il mio nome e quello dei miei due figli” [...] Quanto all’azienda, ha spiegato che ”viene pubblicizzata solo come SB International”. Ma non ha lesinato invettive contro l’ex marito e i suoi fratelli, che ha pubblicamente accusato di minacciare i negozianti che vendevano le Beautystep e di voler distruggere la sua attività. [...] il tribunale di Colonia le ha dato solo in parte ragione, stabilendo che può vendere scarpe, ma a condizione che il nome Birkenstock non sia troppo in evidenza. Da quel momento, sotto il marchio SB International, compare la scritta a caratteri molto piccoli ”designed by Susanne Birkenstock”. Nella casa madre rimane però l’allarme rosso: ”Osserveremo da vicino come pubblicizzerà il suo prodotto negli Stati Uniti”, che dopo la Germania sono il secondo mercato della Birkenstock. La ”Dallas sul Reno” promette una nuova puntata, questa volta americana» (Paolo Valentino, ”Corriere della Sera” 21/5/2005).