Candida Morvillo, "Vanity Fair" 26/5/2005, pagina 108., 26 maggio 2005
Gianni Vattimo è innamorato di un cubista ventenne: «Gli voglio bene come a un figlio. E’ l’unico pezzo di famiglia che ho
Gianni Vattimo è innamorato di un cubista ventenne: «Gli voglio bene come a un figlio. E’ l’unico pezzo di famiglia che ho. E lui ha per me sentimenti di devozione, amicizia, che purtroppo non sfiorano propriamente la libidine, e lo capisco anche. Io come oggetto sessuale sono uno sfacelo: ho 69 anni. Devo rassegnarmi ad avere amicizie da salotto oppure posso avere qualche passione e desiderio? Ora viviamo questa storia in relativa fedeltà. Io, assoluta. A questo ragazzo tengo, perciò la sua passione tiepida non mi allontana». Dice che non tutti i suoi amici approvano: «Un amico autorevole, grande scrittore, filosofo noto, mi fa: "Ma perché non te lo tieni per te? Capisci che è vergognoso, che te ne frega di dirti innamorato di un cubista?". Gli davo ragione, poi ho assistito a un suo discorso e mi è sembrato di una così totale ufficialità e trombonaggine che ho detto: allora faccio bene, qui soffochiamo nel perbenismo totale». Con l’amato, laureato in Economia, si videro per la prima volta in casa di amici: «Neanche sapevo che era cubista. E poi a volte ballava, a volte faceva il buttafuori o quello che attira gente. Lui è molto "attirevole" e simpatico. E’ un piazzista». Lì per lì non accadde nulla, fino al momento in cui perse il compagno di allora («Perché sono vedovo due volte. Ho avuto relazioni stabili, profonde, ricche, con due amici: uno è morto di Aids, nel pieno dell’epidemia, l’altro si è beccato un tumore al polmone e se n’è andato in due mesi, un paio d’anni fa»). Lo colpì subito perché molto bello: «Ha una faccia che ti viene voglia di accarezzargliela, begli occhi». Poi s’appassionò molto al suo carattere: «E’ uno che a 18 anni ha fatto coming out e se n’è andato di casa. Perciò mi immaginavo che avesse avuto una vita molto sregolata e avventurosa, purtroppo era solo una mia fantasia: è molto meno maniaco di me. Mi immaginavo il demonio personificato e mi interessava anche. Invece è interiormente pulito, equilibrato, gentile, intelligente, abbastanza colto». Non vivono insieme («Mi sono morti due compagni, non vorrei portargli sfortuna») e discutono molto di architettura, arredamento, animali, pace e «canzonette. Io sono fermo a Battisti». La cosa più bella che ha ricevuto da lui: «La sicurezza che nella vita posso uscire con un ragazzo con il quale non mi aspettavo neanche di potergli aprlare: In qualche modo anche lui è innamorato di me. Tutto questo mi commuove».