Federico Rampini, ཿla Repubblica 11/5/2005. pag. 21, 11 maggio 2005
Per rispondere con serenità alle domande che i reporter occidentali faranno in occasione delle olimpiadi di Pechino del 2008, il governo cinese ha mandato i suoi dirigenti a studiare nelle università di élite americani, in appositi corsi fatti su misura per chi deve interagire con la stampa in situazioni di tensione ed emergenza
Per rispondere con serenità alle domande che i reporter occidentali faranno in occasione delle olimpiadi di Pechino del 2008, il governo cinese ha mandato i suoi dirigenti a studiare nelle università di élite americani, in appositi corsi fatti su misura per chi deve interagire con la stampa in situazioni di tensione ed emergenza. Ad essere particolarmente temute sono le domande sul doping degli atleti, ma anche sullo sfruttamneto del lavoro minorile nelle fabbriche della Nike, o sulla repressione dei seguaci di Falun Gong, o sul Dalai Lama. Il primo gruppo della nomenklatura comunista un anno fa è finita alla prestigiosa Goldman School of Pubblic Policy di Berkley, in California, per un’immersione totale nelle tecniche di comunicazione usate dai governanti americani nei rapporti con i mass-media. Più di recente, altri 40 dirigenti di Pechino si sono registrati per un corso estivo alla ”Nieman Foundation” dell’Università di Harvard, dove studieranno, tra l’altro, «Come si comporta una stampa libera» e «Cosa vorranno sapere i giornalisti inviati a Pechino nel 2008».