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 2005  maggio 17 Martedì calendario

CISOLLA

CISOLLA Alberto Treviso 10 ottobre 1977. Giocatore di pallavolo. Con la nazionale ha vinto l’argento alle Olimpiadi 2004 e il campionato europeo 2005. Con la Sisley Treviso ha vinto 10 scudetti, tre nelle giovanili, sette con la prima squadra. Dal 2009/2010 alla Lube Macerata • «Che mondo sarebbe senza Cisolla? Le piccole fan parafrasarono un celebre spot e cominciarono a domandarselo quando Alberto, trevigiano del 1977, il classico ”boy next door”, fisico da modello e calma da vecchio saggio, stava lì sulla panchina della Sisley Treviso. Attore non protagonista delle tante vittorie venete firmate da Bernardi, Papi e compagni. Come in nazionale, del resto. Collezionava presenze [...] per gli annuari, ma non era mai al centro della scena. [...] Prodotto del vivaio di Treviso, a un certo punto voleva andar via. Troppi campioni davanti, poco spazio per lui. ”Amo la città, ma voglio giocare”, ripeteva. Però alla Sisley se lo sono tenuti stretto, certi del suo talento [...]» (Roberto Stracca, ”Corriere della Sera” 13/9/2005). «[...] A chi gli domanda qual è il luogo della sua infanzia, risponde: ”Le palestre della Ghirada, ho cominciato a frequentarle quando avevo dodici anni”. [...]. Mamma Nilde lavora presso una profumeria cittadina, papà Renato [...] era impiegato all’Enel. [...] Otto in undici anni gli scudetti del club. Sei in otto i suoi. Profeta in patria come pochi. ”Li ricordo tutti perfettamente. Conservo trofei e videocassette. Nel primo, in finale contro Cuneo, facevo parte della rosa, ma non giocavo praticamente mai. Nel secondo, nella serie decisiva contro Modena, Pippi s’infortunò a un ginocchio e Papi fu preda dei crampi. Toccò a me e di colpo divenni protagonista. Poi, dopo un anno di buco, quello conquistato contro Milano: Raul Lozano, in quella stagione, non senza polemiche, spesso sacrificò Fomin in panchina a mio vantaggio. Al tecnico argentino devo molto. Come a Michele Zanin, che mi ha plasmato nel vivaio, a Kim Ho Chul, che mi portò nei dodici preferendomi a Campanari e, naturalmente, a Daniele Bagnoli. Gli ultimi tre scudetti, in sequenza, sono freschi. E hanno definito il mio passaggio da opposto a schiacciatore ricevitore”. [...]» (Andrea Buongiovanni, ”La Gazzetta dello Sport” 17/5/2005).