varie, 16 maggio 2005
MUSUMECI
MUSUMECI Nello Militello (Catania) 21 gennaio 1955. Politico. Di Allenza nazionale. «Pizzo senza baffi, alto, magro, occhiali rotondi colore oro, eloquio ipnotico in stile Almirante, un signore di terra siciliana, vestito sempre in maniera classica e impeccabile, con un solo vezzo: ama le cravatte accese, preferibilmente gialle. Nello Musumeci è mister 120 mila preferenze, l’esponente di An più votato in Italia alle Europee 2004. Doveva essere lui il candidato a sindaco di Catania e molti nella Cdl sostengono che con lui il centrodestra avrebbe vinto a mani basse tanta è la sua popolarità. Gianfranco Fini nel Consiglio dei ministri del 6 aprile 2005 chiese a Berlusconi di far ritirare Scapagnini, che intanto però aveva già fatto affiggere i suoi manifesti elettorali. Anche il potente Raffaele Lombardo, l’ex segretario regionale dell’Udc, spingeva per lui. Non ci fu niente da fare: il Cavaliere posò la mano sul suo medico e Musumeci venne affiancato a Scapagnini come candidato a vicesindaco e trascinatore di voti. [...] ”Io sono il più amato dagli elettori e il più odiato dai vertici”. Del Domenico Nania, presidente del gruppo An al Senato, dice: ”Se ci incontriamo ci salutiamo, nient’altro. Lo stesso con Gasparri”. E ricorda che Nania alle Europee ha ottenuto 60 mila voti meno di lui. Ricorda ancora che in quella tornata elettorale su 28 parlamentari siciliani di An (europei, nazionali e regionali), 24 erano contro di lui. ”Certo che An è il primo partito a Catania - aggiunge - ma quando mi candido io”. [...] costituì dentro An una componente ”Orgoglio e futuro”. ”Non era una componente organizzata, ma era già una prospettiva di regionalizzazione del partito. Tra l’altro l’assemblea regionale di An nel gennaio del 2000 aveva votato all’unanimità una bozza di statuto: si proponeva alla direzione nazionale di riconoscerci l’autonomia, anche con l’elezione diretta del coordinatore regionale. Ricordo che Fini mostrò un certo interesse, ma dai buoni propositi non si è passati ai fatti. [...]” [...]» (Amedeo La Mattina, ”La Stampa” 16/5/2005).