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 2005  maggio 12 Giovedì calendario

CARPINELLI

CARPINELLI Ugo Giffoni Valle Piana (Salerno) 3 agosto 1952. Politico. Ds. Sindaco di Giffoni Valle Piana. «[...] ha assunto se stesso con un modesto contratto di collaborazione continuata e coordinata - in sigla co. co. co. - per aiutare (se stesso) a svolgere con maggiore efficienza e puntualità le superiori e più gravose responsabilità affidategli dall’amministrazione statale. In breve. Carpinelli pur di sostenere la sua regione, la Campania, a superare l’annosa emergenza rifiuti accettò - era l’8 novembre del 2000 - di ospitare nel proprio territorio un impianto di tritovagliatura e selezione dei rifiuti solidi urbani. Un evento! I suoi colleghi facevano a gara a rifiutare l’immondizia, lui - senza nemmeno essere chiamato in causa - non soltanto l’accolse ma si dichiarò entusiasta di poterne smaltire un po’ per il bene della collettività. Quasi mille tonnellate di monnezza al giorno, scaricata nell’impianto modello realizzato dal commissariato straordinario in un batter d’occhio. Vista la tempra dell’uomo, un gran lavoratore, un politico pragmatico e veloce nei pensieri come nelle opere, al commissariato decisero di indicarlo anche come ”gestore unico” dell’impianto. Sindaco di Giffoni e - nella qualità - gestore della triturazione e vagliatura dei rifiuti. Divenuto gestore, Carpinelli decide appunto di gestire. E dunque prima pensa alla pianta organica: assume operai, ragionieri, dirigenti, poi si accorge che manca qualcosa. A quell’impianto serve una specie di amministratore delegato, qualcuno che prenda decisioni in fretta e faccia trottare come si deve la tritovagliatura. Si guarda intorno, riflette, e poi, com’è nel suo costume, passa all’azione. Non ci sono testimoni, ma dobbiamo supporre che la scena sia andata così. Le andrebbero bene cinquemila euro al mese per questo incarico?, chiede Ugo ad Ugo. Ugo il sindaco aspetta impaziente una risposta da Ugo il gestore. Ugo il gestore ci pensa solo un attimo e poi accetta: l’impianto è una bella rogna, ma cinquemila euro mensili non sono da buttar via. Il sindaco di Giffoni riceve come indennità di funzione, tanto per dire, solo tremila euro al mese. Va bene, si può fare. Ugo stringe la mano a Ugo e i due, riassunti in uno, si mettono al lavoro. I giornali, anche quelli nazionali, scorgono questo politico anomalo che ha affrontato i rifiuti nel modo più propositivo e controcorrente. L’’Avvenire” annota per primo le sue parole: ”Il prefetto cercava qualcuno che accettasse l’impianto. Alzai il dito e in quattro anni ci ho fatto dieci miliardi”. Dieci miliardi sono il conto parziale del ristoro economico ricevuto da Giffoni Valle Piana. Soldi che al bilancio comunale hanno fatto benissimo e che il sindaco ha speso in verità in modo egregio, realizzando - con un’attività pubblica senza pari - in dieci anni 173 opere. ”Un’opera pubblica ogni venti giorni!”, segnala il sito web del comune. Tante opere e nessuna puzza. Perché? Anche qui si tratta di lavorare di fantasia. Carpinelli ha posto l’impianto nel punto più lontano dalle case, dieci chilometri circa. Al limite estremo del suo territorio, a ridosso delle abitazioni di un altro centro abitato, Pontecagnano Faiano. Lui è sindaco di Giffoni non di Pontecagnano. E dunque ha fatto in modo di tenersi l’impianto, ricevere i soldi ma non la puzza. Un fenomeno! L’uomo, acceso riformista che [...] ha scalato le vette del consiglio regionale, si è sempre stupito della scarsa considerazione che il partito, fino a qualche anno fa, aveva delle sue capacità. ”Avete Maradona in campo e lo fate giocare in porta?”. Maradona-Carpinelli ha in effetti reso Giffoni un gioiello, ha ristrutturato case e conventi, fatto strade e fogne, campi sportivi e giardini fioriti. Costruito un turbinio di relazioni pubbliche, puntualmente segnalate alla redazione salernitana del ”Mattino”. Condoleeza Rice condisce l’insalata con l’olio di Giffoni! Il Pantheon ingentilito dalle rose coltivate a Giffoni! E poi gli attori, i registi, le star del firmamento cinematografico, gli uomini politici che ogni estate arrivano in città ad ammirare una rassegna che [...] è sbarcata ad Hollywood. Carpinelli intanto non ha mai smesso di macinare chilometri e pensieri. E, si sa, che sbaglia solo chi fa. Carpinelli uomo del fare si è trovato pure nell’incresciosa condizione di venire arrestato per uno scandalo legato alle assunzioni dei lavoratori e all’utilizzo delle imprese impegnate nella riforestazione delle aree montane. Il 27 novembre 2002 gli notificano gli arresti domiciliari. Lui, benché addolorato, tiene a mente i suoi doveri e si ricorda che i Carpinelli - il sindaco e il gestore dell’impianto rifiuti - invece di due sono uno. Se al Comune c’è un vice, all’impianto di tritovagliatura il vice chi sarà? Il 16 dicembre, pochi giorni dopo l’arresto, scrive al subcommissario per l’Emergenza rifiuti e gli notifica: ”Si rende materialmente non possibile allo stato assicurare i compiti affidati allo scrivente dall’ordinanza commissariale”. Preciso e puntuale, Carpinelli è così. Altri pochi giorni, siamo al 11 gennaio del 2003 e Carpinelli torna sdoppiato. Riscrive al subcommissario non più il sindaco arrestato ma il gestore autosospesosi: ”Il sottoscritto si pregia rappresentare che dagli stessi (dai provvedimenti cautelari ndr) non emerge alcuna preclusione ad esercitare le funzioni di sovrintendente e coordinatore delle attività gestionali dell’impianto. Pertanto con la presente comunica che, a decorrere dalla data odierna, il sottoscritto rientra nell’esercizio delle sue funzioni”. Chiaro no? Gli arresti erano per Ugo il sindaco. Quindi, ”nessuna preclusione” e rientro immediato nell’esercizio delle funzioni di Ugo il gestore. Fantasia, ci vuole fantasia. Furbo più di una volpe e con le gambe di una lepre, Carpinelli ha dimostrato anche politicamente di oltrepassare la frontiera del possibile giocando d’astuzia, anticipando l’avversario. In questo ultimo caso l’avversario era il Parlamento che, con la nuova legge elettorale, aveva limitato a due i mandati per la carica di sindaco. Due soltanto? E perché? Infatti Carpinelli è stato il primo ad aggirare la normativa ed il primo a giungere al terzo mandato. Infatti il 13 dicembre del 2001, poco prima che raggiungesse la metà del secondo mandato, la sua maggioranza lo sfiducia. La sfiducia è una furbata, Carpinelli si ricandida e viene rieletto il 28 maggio 2002. La fantasia, quando raggiunge questi livelli di eccellenza, procura però rogne. Perché proprio questi cinque mesi di forzato riposo sono valsi al sindaco-co. co. co. l’imputazione del reato di peculato da parte dell’ultimo magistrato del Tribunale di Salerno che indaga su di lui e che [...] ha depositato l’avviso delle conclusioni dell’indagini nelle quali ha scoperto - capo a dell’accusa - che ”Carpinelli Ugo assumeva direttamente alle dipendenze dell’Ente in questione (l’impianto di tritovagliatura ndr) personale di bassa qualifica nonché personale impiegatizio e direttivo - tra cui se stesso - senza aver seguito le procedure concorsuali ad evidenza pubblica”. E - capo b dell´accusa - perché, sebbene decaduto dalla carica di sindaco di Giffoni Valle Piana nel periodo compreso tra il 13 dicembre 2001 e il 27 maggio 2002, continuava a percepire gli emolumenti così appropriandosi illegittimamente della somma di denaro pubblico pari a circa 27.634 euro”. [...]» (Antonello Caporale, ”la Repubblica” 12/5/2005).