Gianni Clerici, ཿla Repubblica 11/5/2005;, 11 maggio 2005
«Camminava come cammina solo lei, con eleganza infinitamente superiore a quelle sceme delle top-model, a quei loro passettini ondeggianti, gli zatteroni in bilico su una immaginaria linea retta
«Camminava come cammina solo lei, con eleganza infinitamente superiore a quelle sceme delle top-model, a quei loro passettini ondeggianti, gli zatteroni in bilico su una immaginaria linea retta. Camminava con tale stile da farmi venire a mente le frasi che il mio collega Proust - ma sì, anche lui tennista - aveva dedicato alla duchessa Oriane de Guermantes. Posava le scarpette da tennis con sublime leggerezza, avanzava elastica, senza ancheggiare più di tanto, la spina dorsale eretta, fiera di sostenere quelle splendide spalle, quel collo Modigliani, fiera di articolare le anche appena arrotondate, i glutei tanto sodi da far sì che, nella loro fessura, passi solo un’esile violetta. E le gambe! Lunghe lunghissime, di bellezza tanto assoluta da non essere nemmeno sexy, come sexy non è l’opera d’arte» (l’apparizione della Sharapova al Foro Italico nella cronaca di Gianni Clerici su ”la Repubblica”).