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 2005  maggio 10 Martedì calendario

DeMas Pierluigi

• Nato a Padova il 18 aprile 1934, morto a Milano l’8 maggio 2005. Cartoonist. «[...] creatore di famosi cartoon del Carosello tv anni ’60 e ’70, tra cui l’ironico omino - un filo nero tratteggiato a matita - testimonial della Lagostina e quello coi baffi della Bialetti (che con la voce di Raffaele Pisu ripeteva ”Sì, sì, sembra facile”), nonché il cowboy Cocco Bill disegnato da Jacovitti e ancora All il mangiasporco, Orzo Bimbo Star. Nato a Padova nel ’34, milanese d’adozione, De Mas ha lavorato anche con noti personaggi dello spettacolo italiano: da Enzo Trapani a Proietti, dalla Carrà a Celentano, per il quale ha firmato l’animazione del [...] video C’è sempre un motivo, dai disegni di Tanino Liberatore. Con la sua società, si era dedicato anche a realizzare filmati dal vero e sperimentare tecnologie, ricevendo riconoscimenti dai più importanti Festival. Dal ’99 si occupava di serie tv come Cocco Bill 1 e 2, Le storie di Anna, i Cartoni dello Zecchino d’oro, La Compagnia dei Celestini (dall’omonimo romanzo di Stefano Benni) [...]» (’Corriere della Sera” 10/5/2005). «C’era una volta l’omino nero, fatto di un filo tratteggiato a matita, che fu una delle star di Carosello (era testimonial della Lagostina negli Anni 60). E poi ce n’era un altro, coi baffi alla messicana e il cappello centrato sulla zucca (Bialetti), e un altro ancora che, nato da uno schizzo di Jacovitti, si chiamava Cocco Bill. Erano beniamini di adulti e piccini e figli della fantasia di Pierluigi de Mas. [...] Diventa animatore e scenografo e nel ’57 è socio fondatore e direttore artistico di Cartoons Film. Nel ’72 crea gli Audiovisivi De Mas dove si realizzano opere che conquistano numerosi premi a festival italiani e internazionali. Nel ’99, con la nascita di De Mas & Partners, si dedica alle serie tv e ai lungometraggi [...]» (’Il Messaggero” 10/5/2005). «Ricordate il Maestro Bombardone di Carosello, quello che ogni sera presentava per l’aranciata San Pellegrino ”una bella canzone” o ”la canzone più... più... più della settimana”? Ricordate quelle ingenue, tenere animazioni fine anni ’60 dedicate a motivetti celebri come La partita di pallone, Banana Boat, 29 settembre... Se c’è un inventore del videoclip musicale animato italiano è Pier Luigi De Mas [...] Instancabile, pieno di voglia di sperimentare nuove strade, estremamente simpatico, De Mas, nato nel 1934 a Padova, già ventenne era diventato uno dei nomi maggiori dell’animazione italiana, spostandosi nella Milano del boom. Giovanissimo lavora come scenografo allo Studio Tris, specializzato in animazioni pubblicitarie, poi tenta con Marcello Piccardo un prototipo di quello che sarà Carosello a metà degli anni ’50. Assieme a Emmanule Muscia fonda la Cartoons nei primi anni ’60, passando poi alla Fotogramma di Brunetto Del Vita mentre, nel 1971, darà vita alla totalmente sua Audiovisivi De Mas. Assieme a Roberto e Gino Gavioli, a Paul Campani, a Nino e Toni Pagot, è uno dei padri storici dell’animazione italiana e uno dei più attivi nella produzione di cartoon per Carosello, anche se non farà solo pubblicità animata. Tra le sue serie più note, oltre al Maestro Bombardone, che porterà avanti dal 1963 al 1970, si ricordano la fantastica Con Arrigo me la sbrigo (1961-1962) per la Arrigoni, dove rielabora un personaggino animato al cinema già da Paul Bianchi, Per una fame da leone, serie semi-animata della Manzotin con il domatore Darix Togni protagonista, Le facole di Trilussa (1962) dove anima i raccontini del poeta romano raccontati e introdotti da Tino Buazzelli. Poi Solo io mi chiamo Yoga (1965-1966) con Orsacchiotto Orso Ghiotto, Baldo e Poldo (1966-1967), cioè un bambino e il suo cane per la Lanerossi. E, ancora, la prima serie dei prodotti per neonati Chicco nel 1969, il popolarissimo canguro All il Mangiasporco (1969-1970) per l’omonimo sapone da bucato, l’inventore scombinato Dom Mint per il caffè solubile Faemino nel 1971. In tutti questi anni, comunque, pur alle prese col mondo complesso della pubblicità e dell’animazione italiana, De Mas porta avanti un discorso personale e omogeneo che lo rende estremamente popolare nel cartoon per giovani e giovanissimi, dimostrando di saper cogliere al volo nuovi gusti e tendenze. Collabora con il genio degli effetti speciali milanesi anni ’60 Memmo La Rocca, ma anche con maestri americani come Harry Hess, Jimmy Murakami e Gene Deitch, che porteranno qualcosa di diverso nella nostra animazione. I ragazzi di oggi lo ricorderanno soprattutto per Cocco Bill, la recente e riuscita serie di cartoon a colori di Rai2 dedicata al grande personaggio ideato da Benito Jacovitti, che De Mas già aveva messo in scena per Carosello nel 1970 e nel 1971 ereditandolo dallo studio Pagot. E già allora la sua versione faceva dell’eroe jacovittiano un personaggio un filo più moderno di quello pur magnifico dei Pagot, che si opponeva a terribili killer, come Pedro El Frustador, il cinese Col-Tel-Lin, il vampiro Dracula Joe in puro stile spaghetto western. Ma nella memoria dei ragazzi di una generazione un po’ più antica, il nome De Mas sarà per sempre legata al Maestro Bombardone e alle sue ”canzoni più... più... più... della settimane”. Anche perché dettero vita a un nuovo modo di vedere la musica. Al punto che dal Ringo di Adriano Celentano riletto da De Mas, si può dire che nasca anche il Gringo animato della Carne Montana dei Gavioli, nonché un rapporto tra De Mas e il Molleggiato che darà vita a grandi videocartoon, come quello dell’uomo-scimmia Uh Uh. De Mas si occuperà anche di sigle per la Rai e cartoon musicali in tv, lavorando sui testi di Gigi Proietti e di Raffaella Carrà, dimostrando di sapersi ben muovere anche nel kitsch televisivo da sabato sera nei profondi anni ’80. Premiato a festival importanti come Annency e diventato presidente dell’Asifa nel 1990, De Mas ha avuto però proprio dal pubblico dei ragazzi la sua maggiore soddisfazione, che è stata quella di un eterno successo, come ha dimostrato il suo Cocco Bill solo nel 2001» (Marco Giusti, ”il manifesto” 10/5/2005).