Federico Ferrazza, ཿL’Espresso 12/5/2005;, 12 maggio 2005
Lo whizzinator (kit composto da pene finto e urina liofilizzata, in vendita su internet per 125 euro) non è l’unico strumento per chi voglia sfuggire ai controlli antidoping
Lo whizzinator (kit composto da pene finto e urina liofilizzata, in vendita su internet per 125 euro) non è l’unico strumento per chi voglia sfuggire ai controlli antidoping. Dario D’Ottavio, coordinatore per la lotta al doping del Consiglio nazionale dei chimici e consulente di diverse procure, già primario del San Camillo Forlanini di Roma: «Quello dell’urina liofilizzata è un classico, ma è un trucco che si mette in pratica anche senza pene finto. Per esempio: si svuota la vescica urinando prima di andare ai controlli; poi, senza uscire dal gabinetto, si prende l’urina liofilizzata ”pulita”, si aggiunge un po’ d’acqua e la si reinserisce nella vescica, tramite un catetere. A questo punto al controllo antidoping si risulta negativi. Esiste solo un modo per smascherare questo trucco: l’esame del Dna che dimostrerebbe che l’urina non appartiene all’atleta. Ma questa analisi è improponibile, per esempio, al termine di ogni partita del campionato di calcio di Serie A». Altri trucchi? «Uno dei più semplici è quello di addizionare all’urina alcune sostanze come i nitriti. Queste rendono irriconoscibili ai controlli alcune sostanze dopanti. Procurarsele è piuttosto semplice: basta farsi un giro su Internet per trovare siti che le vendono. Un’altra soluzione comune sono le erbe diuretiche. Se nei giorni prima della partita si assume un diuretico e si beve molta acqua, all’esame antidoping i parametri della sostanza proibita potrebbero rientrare nella norma, pur rimanendo l’effetto dopante durante la partita». Nessun problema anche coi controlli del sangue: «Basta diluire il sangue prima dei controlli iniettandosi soluzioni fisiologiche (acqua più sale o glucosio), che però hanno un effetto di breve durata. In alternativa, se dopo essersi dopati si vuole risultare negativi per un tempo più lungo ci sono altre sostanze come l’albumina. Tutte e due le tecniche abbassano nel sangue la concentrazione di ematocrito che così raggiungono livelli nella norma». Unica soluzione i controlli a sorpresa: «Ma non solo durante la stagione delle competizioni. Bisogna farli nei periodi di preparazione, quando molto probabilmente si fanno i grossi carichi di sostanze dopanti. Se si continua su questa strada, gli esami fatti subito dopo le partite possono risultare inefficaci. Periodicamente le forze dell’ordine intercettano grossi quantitativi di medicinali e altre sostanze destinate al doping. Possibile che con tutto questo commercio solo meno dell’1 per cento dei controlli risulti positivo? Certo, molte delle sostanze sequestrate sono dirette alle palestre. Ma il resto?».