Fonti varie., 25 aprile 2005
Anno II - Sessantaseiesima settimanaDal 18 al 25 aprile 2005Papa. Martedì 19 aprile, verso le sei del pomeriggio, è stato eletto papa Joseph Ratzinger, 78 anni, bavarese di Marktl am Inn, già Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (un tempo Sant’Uffizio) e comunque tra gli uomini che sono stati più vicino a Giovanni Paolo II
Anno II - Sessantaseiesima settimana
Dal 18 al 25 aprile 2005
Papa. Martedì 19 aprile, verso le sei del pomeriggio, è stato eletto papa Joseph Ratzinger, 78 anni, bavarese di Marktl am Inn, già Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (un tempo Sant’Uffizio) e comunque tra gli uomini che sono stati più vicino a Giovanni Paolo II. Ha preso il nome di Benedetto XVI. Nell’interpretazione generale, si tratta di un papa conservatore, assolutamente contrario al sacerdozio femminile, al matrimonio tra gay e alle altre innovazioni che una parte del cattolicesimo (specialmente negli Stati Uniti) reclama. A leggere i discorsi pronunciati immediatamente prima e subito dopo l’elezione, il vero nemico del nuovo papa sembra essere il relativismo. E cioè quel modo di pensare che ammette qualunque idea, in nome non tanto della tolleranza (che Benedetto XVI ha dichiarato più volte di apprezzare) quanto della mancanza di princìpi forti o di valori certi capaci di orientare sulla strada giusta la vita degli uomini. Il papa pensa che la verità esiste. Nel discorso di domenica 24 aprile, che ha dato avvio al nuovo pontificato, papa Ratzinger ha detto che la chiesa è oggi il pastore che va in cerca dell’umanità smarrita nel deserto. E questo deserto è fatto di "poverta’, fame, sete, abbandono, solitudine, amore distrutto".
Benedetto. Quanto al nome prescelto - Benedetto - esso tradirebbe una vocazione fortemente pacifista. L’ultimo papa Benedetto, cioè Benedetto XV, regnò tra il 1914 e il 1922, definì la prima guerra mondiale, destando scandalo tra i potenti dell’epoca, "inutile strage" e si rifiutò di schierarsi con questo o con quello dei contendenti, mantenendo sempre una posizione neutrale e aiutando per quanto possibile le vittime di tutte le parti in causa.
Folle. Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, ha detto che dal giorno del funerale di Wojtyla alla messa di inizio del nuovo pontificato sono passate per San Pietro cinque milioni di persone.
Berlusconi bis. Il secondo governo Berlusconi ha giurato nelle mani di Ciampi sabato sera, 23 aprile, e si è poi presentato in Parlamento per la fiducia martedì 26 (scriviamo la mattina di lunedì 25 e non sappiamo com’è andata). Otto novità: è tornato Tremonti, che adesso fa il vicepresidente del Consiglio al posto di Follini, ed è stato allontanato Sirchia, il ministro della Sanità che ci ha proibito il fumo e che presto ci avrebbe imposto la dieta. Al suo posto, Francesco Storace, già governatore del Lazio e battuto alle ultime regionali dal giornalista tv Marrazzo. L’ingresso di Storace, uno dei potenti di An, ha provocato l’uscita dell’altro potente di An, Gasparri, che aveva retto finora il ministero delle Comunicazioni, un posto-chiave specialmente in un gabinetto presieduto da Berlusconi. Al posto di Gasparri è andato Landolfi (sempre An). Altri cambi: sono usciti Marzano (Attività produttive) e Urbani (Beni culturali) e al loro posto sono entrati Scajola e Buttiglione. Giorgio La Malfa (repubblicano) è il nuovo ministro delle Politiche comunitarie, Stefano Caldoro (Nuovo Psi) il nuovo responsabiloe dell’Attuazione del programma di governo. E’ stato creato un nuovo ministero, quello per lo Sviluppo e la coesione territoriale (sarebbe in pratica il Ministero per il Sud), affidato a Gianfranco Miccichè, l’uomo che nel 2001 fece vincere in Sicilia la Casa della Libertà per 61 seggi a 0.
Cammino. Il cammino per arrivare al varo del nuovo governo è stato piuttosto accidentato. Lunedì 18 aprile, Berlusconi ha promesso a Fini e a Follini che sarebbe andato da Ciampi a dimettersi. In cambio ha chiesto a Follini una lettera in cui garantiva la partecipazione dell’Udc anche al Berlusconi bis. Ottenuta la lettera, il premier è salito al Quirinale, ma non si è dimesso, "perché tanto - ha spiegato ai giornalisti allibiti (un voltafaccia del genere non s’era in effetti mai visto in tutta la storia repubblicana) - se ho l’appoggio di tutti, come mi garantisce questa lettera, a che scopo fare la crisi?". A questo punto Fini ha annunciato di avere in tasca le lettere di dimissioni dei suoi ministri e che queste sarebbero state subito presentate se Berlusconi non avesse annunciato le sue dimissioni in Senato e non fosse subito dopo andato a presentarle a Ciampi. Berlusconi ha dovuto piegarsi. E perciò: crisi, consultazioni, nuovo governo e, martedì scorso, verifica finale in Parlamento.
Fine del Polo? Anche se Berlusconi ha creato un ministero per il Sud e lo ha affidato a un uomo di Forza Italia (Miccichè), l’alleanza di governo appare oggi spaccata in un asse del Nord, formato da Forza Italia e dalla Lega, che ha in Tremonti il suo simbolo, e in un asse del Sud che vede insieme Fini e Follini e ha il suo simbolo nello stesso Follini: il segretario dell’Udc ha detto che starà fuori dal governo proprio per tenersi libere le mani e la capacità di giudicare. L’Unione del centro-sinistra, che ha abbassato di colpo il tono dei suoi interventi politici (è il fuoco lento a cui dovrebbe arrostire Berlusconi), prevede una caduta rapida anche di questo Berlusconi-bis. Potrebbe allora esserci un governo istituzionale (guidato dall’Udc Casini, presidente della Camera), per approvare la finanziaria e far chiudere la legislatura più o meno nei tempi stabiliti. Il Sole 24 ore ha però calcolato che, se i partiti della Casa delle Libertà andassero al voto in ordine sparso e non uniti in un’alleanza, prenderebbero in tutto 169 seggi: 44 all’asse del Sud, cioè Udc-An-Npsi (che vorrebbero infatti il ritorno al proporzonale) e 125 all’asse del Nord, vale a dire Fi-Lega-Pri. Totale per l’ex Casa delle Libertà: 169 seggi. In questa simulazione (che ha come base di riferimento il voto delle regionali), l’Unione otterrebbe invece 457 deputati, il 72 per cento dell’Assemblea. Prodi sarebbe talmente forte da non aver bisogno, per governare, neanche dei voti di Bertinotti.
Venezia. Il nuovo sindaco di Venezia è il filosofo Massimo Cacciari, che ha battuto per circa duemila voti il pubblico ministero Felice Casson. Nel primo turno, Casson (candidato dei Ds) aveva preso molti voti più di Cacciari (candidato della Margherita). Ma al ballottaggio, gli elettori di centro-destra, senza un loro candidato, hanno riversato le loro preferenze sul filosofo e lo hanno fatto sindaco per la terza volta. La battaglia, tutta interna al centro-sinistra, ha provocato polemiche furibonde.
Giovanna. Giovanna Tanese, 16 anni il prossimo 7 maggio, è stata uccisa a colpi di pietra e coltellate dal fidanzato Alessandro Vacca, 26 anni, che lei voleva lasciare. Delitto avvenuto in un casolare di Lucera, in provincia di Foggia, nell’area cioè dove un’altra ragazza (Giusi Potenza) era stata massacrata a colpi di pietra cinque mesi fa. Vacca ci ha messo dieci ore per confessare e dire dove stava Giovanna. Quando gli agenti sono arrivati al casolare, la ragazza era ancora viva. La corsa in ospedale non è servita a niente e la giovane, sei ore dopo il ricovero, è spirata. Se il fidanzato-assassino avesse confessato prima, forse si sarebbe salvata.
Scala. La Scala si avvia forse a ritrovare la pace dopo la nomina a sovrintendente e direttore artistico del francese Stéphane Lissner, attualmente direttore del festival di Aix-en-Provence. Sembra da escludersi, allo stato, la possibilità di un ritorno di Muti.
Fidanzato. Helmut Kohl, 73 anni, padre dell’unificazione tedesca, si è fidanzato con Maike Richter, economista, di 41. I due, ultimamente, si sono fatti vedere insieme un po’ dappertutto e si sapeva che lo scorso Natale erano andati in vacanza nello Sri Lanka, uscendo indenni dallo tsunami. Kohl ha confermato la notizia, data dalla Bild, ma ha detto di non voler parlare di un fatto che è tutto privato. L’ex cancelliere è vedovo: la moglie Hannelore, affetta da una malattia rarissima (allergia alla luce naturale), si è tolta la vita quattro anni fa.
Gay. Sostituendo nel codice civile le parole "marito e moglie" con "coniugi" e inserendo una frase in cui si dice che il matrimonio "comporta gli stessi obblighi e gli stessi effetti sia che i contraenti siano dello stesso sesso o di sesso differente", il Congresso spagnolo ha detto sì al provvedimento che ammette il matrimonio tra omosessuali. Poiché l’approvazione del Senato è scontata, si prevede che la legge entri in vigore entro luglio. La Chiesa è violentemente contraria: papa Ratzinger aveva già definito le nozze gay "distruttive per la famiglia e per la società" e il cardinale Trujillo ha detto adesso che i funzionari dello Stato cattolici dovranno fare obiezione di coscienza e rifiutarsi di celebrare un matrimonio tra omosessuali. Ma Zapatero è piuttosto tranquillo: i sondaggi dicono che il 66 per cento della popolazione è con lui. Nello stesso giorno in cui i deputati hanno approvato le nozze gay, è passato anche il divorzio breve (lo può chiedere già tre mesi dopo le nozze uno qualunque dei due coniugi senza giustificarsi e non c’è bisogno di un periodo preventivo di separazione) e un emendamento al codice civile che obbliga i maschi sposati a collaborare con la moglie nei lavori domestici.