Corriere della Sera 04/05/2005, pag.37 Eva Cantarella, 4 maggio 2005
I fenici, abili mercanti inventori dell’alfabeto. Corriere della sera 04/05/2005. Sulla metà del terzo millennio a
I fenici, abili mercanti inventori dell’alfabeto. Corriere della sera 04/05/2005. Sulla metà del terzo millennio a. C. i fenici (dei quali parla già Omero) abitavano una serie di città nella fascia costiera più a Nord della Palestina, tra le montagne del Libano e il mare. Quelle più importanti, ciascuna delle quali politicamente autonoma, erano Berito (attuale Beirut), Tiro e Sidone. Dopo la dominazione egiziana, le città fenicie riconquistarono la loro indipendenza attorno al 1100 a. C. e da allora vissero l’era migliore della loro storia. Dapprima Sidone, poi Tiro, diventarono centri di primo piano, governati da un’aristocrazia mercantile abile e intraprendente. I prodotti dell’artigianato erano celebri per la raffinatezza: tra questi, la porpora, una tintura ottenuta grazie alla lavorazione di piccole conchiglie, così celebre da essere legata al loro nome. Ma il lascito più importante è certamente l’alfabeto, che i greci fecero proprio adattandolo alla lingua. In riconoscimento di questo debito, i greci chiamavano il loro alfabeto phoinika grammata (« segni fenici »). Eva Cantarella